L’incriminazione di “islamofobia” per Magdi Allam discredita l’Ordine dei giornalisti

magdi

 

31 agosto – Secondo Franco Abruzzo, per vent’anni presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, l’ incriminazione per “islamofobia” che ha colpito Magi Allam è “una bufala che discredita l’Ordine”. E nel suo sito www.francoabruzzo.it ci spiega perché.

Sul caso Magdi Cristiano Allam Franco Abruzzo pone alcune domande al Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti: è assodato che il giornalista sia stato assolto in primo grado. Il diritto di proporre ricorso spetta solo al Pg di Roma, ma non a chi (Il legale dell’Ucoii-Unione delle comunità islamiche d’Italia) ha presentato l’esposto contro lo stesso Allam. E’ un passaggio/cardine consacrato in un comunicato solenne (1 aprile 2014) dell’Ordine nazionale (il testo è in coda).

Il nuovo regolamento dei procedimenti di disciplina fa “venir meno la possibilità in capo all’esponente di proporre ricorso contro la delibera di archiviazione ovvero di proscioglimento del giornalista adottata dal Consiglio di disciplina territoriale”. Bisogna chiarìre questo punto che potrebbe nascondere un abnorne errore del Consiglio nazionale di disciplina. Se i fatti sono questi, il “caso Allam” non esiste, anzi è una bufala che discredita l’Ordine. Chi si scuserà con Allam? Iacopino o Felappi? E’ ancora utile un Ordine che incorre in errori madornali? Esiste ancora la vigilanza del Ministero della Giustizia?

Magdi Allam scrive:

Io dico che se l’Ordine dei giornalisti dovesse aver violato il proprio regolamento, come minimo tutto il vertice dovrebbe immediatamente rassegnare le dimissioni. Per quanto mi concerne prevale il discorso civile e politico. L’Ordine dei giornalisti va sciolto. I reati sono di esclusiva pertinenza della magistratura ordinaria. Chi ha autorizzato il procedimento disciplinare nei miei confronti per “islamofobia”, un reato inesistente nel nostro codice, va sanzionato. Esigo delle scuse da parte dell’Ordine. I giornalisti devono assumere la consapevolezza che nella guerra mondiale in corso, scatenata dal terrorismo islamico, non possiamo in alcun modo favorire i taglialingue islamici per spianare la strada all’avvento dei tagliagole dentro casa nostra.

Franco Abruzzo

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2 thoughts on “L’incriminazione di “islamofobia” per Magdi Allam discredita l’Ordine dei giornalisti

  1. La libertà di stampa non puó consentire il vilipendio a un credo comune a più di un miliardo di persone, che assolutamente nulla hanno a che fare con jihadisti, tagliagole, ISIS, HAMAS o califfati vari.
    Giustificare questa islamofobia, in base all’amplificazione dell’eco di fatti esecrabili, operati da una minuscola scaglia di disperati, indegni di chiamarsi esseri umani e men che meno islamici, cela interessi i quali, qualunque siano, hanno provocato l’annebbiamento della mente e del giudizio di un concreto numero di Italiani, abbindolati dalla sproporzione creata “ad arte” da Magdi Allam tra i succitati eventi e la realtà del mondo islamico.
    È questo genere di propaganda che in passato ha condotto a genocidi, all’Olocausto e ad altre violenze.
    Quando sarà passata l’ubriacatura di odio nei confronti degli islamici, sarà penoso assistere ai pentimenti di massa, all’istituzione di ulteriori celebrazioni in cui si ripeterà, purtroppo non per l’ultima volta, l’urlo: “mai più!”

  2. E se cominciassimo a perseguire il reato di l’islamo- integralismo – filia? Ed il reato di concorso esterno ai crimini contro l’umanità?

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