Jihad, cinque indagati in Veneto: reclutavano miliziani per Siria

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27 ago. – Almeno 5 persone sarebbero indagate dalla Procura distrettuale di Venezia con l’ipotesi di aver lavorato per reclutare, in Veneto, jihadisti da mandare poi a combattere in Siria e in Medio Oriente. A riportare la notizia il Corriere del Veneto, secondo cui le cinque persone, tutte straniere, sarebbero, almeno in un caso, riuscite nel loro proposito. Sull’indagine, che ha come epicentro Padova, c’e’ per ora il massimo riserbo.

Esecuzioni pubbliche, amputazioni, fustigazioni e finte crocifissioni hanno luogo ogni venerdi’ nelle zone della Siria controllate dallo Stato islamico (Is). E’ la denuncia della Commissione d’inchiesta indipendente Onu sui diritti umani che, in un rapporto, parla di uno “spettacolo comune” a Raqqa, citta’ roccaforte degli jihadisti, e nelle zone controllate dall’Is nel governatorato di Aleppo.

“Nelle zone siriane sotto il controllo dello Stato islamico, in particolare nel nord e nel nordest del Paese, “i venerdi’ sono contrassegnati regolarmente da esecuzioni, amputazioni e fustigazioni sulla pubblica piazza”, si sottolinea nel rapporto della Commissione, della quale fa parte anche Carla del Ponte, il magistrato svizzero ex procuratore capo del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia.

Gli jihadisti costringono i civili, tra cui i bambini, a partecipare alle esecuzioni e “i cadaveri rimangono esposti per diversi giorni per terrorizzare la popolazione locale”. Nelle 45 pagine del rapporto sulla situazione nel Paese, sono descritte le decapitazioni di ragazzini di appena 15 anni, la fustigazione di uomini colpevoli di aver fumato o accompagnato una familiare vestita in modo “inappropriato”, o donne frustate per non aver coperto il volto.
Lo Stato islamico nel suo ‘califfato’ tra Iraq e Siria, secondo il rapporto Onu, sta inoltre reclutando e addestrando bambini di 10 anni da utilizzare per combattere o da trasformare in kamikaze. .

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