Decapitazione di James Foley, Twitter e Youtube rimuovono video e immagini

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20 agosto – Ieri e’ stato diffuso un video estremamente macabro, dal titolo “messaggio all’America”, in cui hanno decapitato il giornalista James Foley, 40enne freelance di Boston rapito nel gennaio del 2013 in Siria.

Twitter e YouTube sono subito intervenuti per cancellare le fotografie e il video originale della decapitazione del giornalista americano James Foley, diffusi online dai jihadisti dello Stato islamico. On line è rimasta soltanto una versione edulcorata dalla quale sono state eliminate o oscurate le scene piu’ cruente-

Il filmato della decapitazione, intitolato “Un messaggio all’America”, è stato pubblicato dagli stessi jihadisti. E oggi Twitter ha risposto rimuovendo il maggior numero possibile di immagini sugli account legati ai miliziani. “Stiamo cercando di identificare e sospendere gli account che hanno legami con questo video molto forte”, ha scritto su Twitter Dick Costolo, amministratore delegato del social media.

Anche il sito YouTube ha ritirato il video, nel rispetto della sua politica di cancellare “contenuti violenti volti a scioccare, a fare sensazionalismo o irrispettosi”.

Quindi adesso sono i social che decidono quello che dobbiamo e non dobbiamo conoscere e in che modo. La faccenda merita una riflessione perchè, ad esempio, le immagini (non si sa quanto autentiche) dei corpi di bambini palestinesi straziati non sono mai state rimosse, nè mai si è parlato di “contenuti violenti volti a scioccare, a fare sensazionalismo o irrispettosi” in questi casi.

Sorge un dubbio: che ci siano violenze e violenze? Se le violenze vengono compiute SENZA OMBRA DI DUBBIO da estremisti islamici vengono cancellate,  mentre se vengono compiute da altri, e senza certezza sugli autori o sull’uso improprio di photoshop, vengono lasciate alla mercè degli internauti. I social ci impongono ormai una verità parziale e filtrata, oseremmo dire DI COMODO. Comodo a chi? A chi detta le regole, cioé ai loro azionisti.

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