Cipro: 2° prelievo forzoso in arrivo, solo la Glass-Steagall puo’ fermarlo

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8 agosto – Un secondo prelievo forzoso (bail-in) è in serbo per Cipro. L’argomento è posto in rilievo sull’agenzia Eir di questa settimana in cui ricorda che il primo espropriò i cittadini dei risparmi di una vita; il secondo toglierà loro il tetto sul capo, nel tentativo dell’Eurozona di salvare il proprio sistema bancario fallito.

La Troika sta costringendo il governo ad adottare una nuova legge per i pignoramenti come condizione per autorizzare il rilascio della prossima tranche dei fondi di salvataggio alla fine di agosto. La legge chiede la messa all’asta di proprietà che potranno essere vendute alla metà del valore originale, o ancora meno. Dato l’impoverimento crescente della popolazione cipriota, gli oggetti cadranno sicuramente nelle mani dei fondi avvoltoi internazionali.

La legge per i pignoramenti dettata dalla Troika è resa ancora peggiore dal fatto che Cipro ha i tassi d’interesse più alti dell’Eurozona. Allo stesso tempo, essa non cambia la vecchia legge laddove questa estende l’ipoteca non solo alla casa dell’acquirente/debitore, ma anche alle suo patrimonio potenziale. La legge mira espressamente ad evitare le vie giudiziarie.

Scopo della legge è un nuovo bail-in della Bank of Cyprus, la principale banca del paese, che fu costretta ad accollarsi nove miliardi di debito, equivalente alla metà del PIL nazionale, della cosiddetta Emergency Liquidity Assistance fornita dalla BCE alla banca Laiki, il cui fallimento e la cui chiusura fu al centro del salvataggio e del prelievo forzoso dello scorso anno. La novità è che WL Ross & Co. ha accettato di investire 400 milioni nella Bank of Cyprus. WL Ross & Co. è il fondo equity di Wilbur Ross, poco più di un hedge fund specializzato nell’acquisto di titoli e imprese insolventi. Ross entrerà nel consiglio della banca, dove assicurerà l’esazione di ogni euro possibile con la nuova legge.

L’unica soluzione alla crisi bancaria sia a Cipro sia in Europa è l’introduzione immediata di una riforma alla Glass-Steagall, separando le banche commerciali, legate all’economia reale, dalla bisca finanziaria chiamata investment banking. Questo è il punto fatto dal legale cipriota e collaboratrice dello Schiller Institute Katherine Alexander Theodotou, durante una conferenza stampa tenuta per presentare i casi in cui difende detentori di mutui in franchi svizzeri. Quando i giornalisti le hanno chiesto quale soluzione suggerisse per la crisi bancaria, Theodotou ha dichiarato che l’unica soluzione è la legge Glass-Steagall introdotta nel 1933 dal Presidente Roosevelt. La proposta è stata ben accolta. La signora Theodotou ha anche annunciato di star considerando di organizzare una conferenza e un referendum nazionale sulla riforma bancaria e dei mutui, di cui Glass-Steagall sarebbe una parte importante.  (OPI – 6.8.2014)

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