Non si puo’ piu’ fiatare: la Kyenge è sempre in agguato, ma fa figuracce

Cecile Kyenge

 

4 agosto –  Dopo gli scontri di Castel Volturno, al termine del comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza convocato nella prefettura di Caserta su richiesta dei sindaci, Angelino Alfano ha dichiarato:  “Il contrasto dell’immigrazione clandestina è una priorità del governo e l’Italia deve evitare la ripetizione di quanto è accaduto a Castel Volturno, dove lo squilibrio nel rapporto tra le comunità di residenti ed immigrati ha prodotto la rottura”. “Non accetteremo che un immigrato prenda il posto di lavoro di un italiano“. E ancora: “Abbiamo massimo rispetto per i diritti di tutti, ma vengono prima i diritti degli italiani“.

Immediata la reazione dell’ex ministro dell’Integrazione, Cécile Kyenge, che di integrazione ne ha prodotta ben poca, la quale è intervenuta con la solita  indignazione accusando il titolare del Viminale di aver pronunciato parole irresponsabili che alimentano lo scontro. Eppure Alfano ha promosso l’operazione Mare Nostrum che, con costi altissimi per gli italiani, ha salvato la vita di circa 90mila immigrati da gennaio ad oggi. Questo conta qualcosa?

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Per avere un’idea della situazione di Castel Volturno riproponiamo questi due articoli e la testimonianza di una ragazza napoletana, perfettamente integrata e quindi non ossessionata dal pallino del razzismo.

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In difesa di Alfano è intervenuto Giovanardi: “Noi italiani salviamo generosamente chiunque si trovi in difficoltà, senza distinguere tra emigranti clandestini o regolari; abbiamo aperto le nostre porte a milioni di persone che in Italia hanno trovato un lavoro e la speranza di una vita migliore; tantissimi di questi diventeranno cittadini italiani e a avranno gli stessi diritti e gli stessi doveri degli italiani. E’ sconcertante che in questo quadro susciti polemiche una frase di buon senso come quella del Ministro degli Interni Angelino Alfano”.

La Kyenge, che evidentemente, malgrado gli incarichi istituzionali e i pranzi con sindaci USA, ha molto tempo libero, si è occupata anche della polemica nel mondo del calcio nata in seguito alle dichiarazioni di Carlo Tavecchio, candidato alla guida della Figc

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Anche in questo caso  è stata prontamente smentita dai fatti, come racconta un medico del Togo, in un a mail riportata da globalist

«Cara Cècile, il mio amico Carlo è tutto meno che razzista. Accusarlo di questo è assurdo». Si è rivolto direttamente all’ex ministro Cècile Kyenge il medico e scrittore togolese Kossi Komla-Ebri, in merito alle dichiarazioni su banane ed extracomunitari, pronunciate dal candidato alla presidenza della Federcalcio Tavecchio.

Komla-Ebri, che con l’ex ministro dell’integrazione, ha lavorato per anni in un’associazione di solidarietà, ha aggiunto: «Tavecchio non deve assolutamente ritirare la sua candidatura. Nella vita contano gli atti compiuti e io garantisco per i suoi, non bisogna dare un peso eccessivo ad una espressione sbagliata in un discorso che andava in tutt’altro senso». […]

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2 thoughts on “Non si puo’ piu’ fiatare: la Kyenge è sempre in agguato, ma fa figuracce

  1. l’ex ministra si sente ancora molto sostenuta dai tantissimi buonisti che sicuramente ci speculano sopra ma come sempre sono fuori dalla realtà che invece vivono, spesso drammaticamente, le comunità che ospitano questi profughi/clandestini/delinquenti/scafisti!!! bravi BUONISTI continuate pure a fare BLA…BLA…BLA … ed ancora bla…bla…bla a spese degli italiani

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