Italia accusata di bloccare le sanzioni contro la Russia. Renzi smentisce

U.S. President Obama and Italian Prime Minister Renzi arrive for a news conference following their meeting at Villa Madama in Rome

 

14 luglio – Non è più la Germania, ma l’Italia a bloccare sanzioni più dure contro la Russia per la crisi in Ucraina. Questa l’accusa mossa da diplomatici europei e riportata oggi dal Financial Times.
“Fin dal primo giorno è stato chiaro che gli italiani avrebbero assunto una posizione estrema”, ha detto al quotidiano della City un diplomatico dell’Europa occidentale. Diplomatici di paesi europei favorevoli a misure più dure contro il Cremlino hanno accusato Roma di tirarla per le lunghe per quanto riguarda la cosiddetta “fase tre” delle sanzioni – in cui ad essere colpiti non sarebbero più singoli individui ma settori dell’economia russa – per placare l’industria italiana, molto esposta sul mercato russo.

Lo scorso fine settimana, l’Ue ha inserito altri 11 nomi nella lista delle 61 personalità russe e ucraine colpite dalle sanzioni, molti dei quali sono di leader separatisti filorussi di Donesk e Luhansk. L’ambasciatore italiano all’Ue, Stefano Sannino, ha tenuto a sottolineare che la decisione di “mettere 11 nuovi nomi sulla lista” è stata adottata “all’unanimità dopo tre ore di discussione, e sottolineo all’unanimità”.

Altre fonti italiane interpellate dal Ft hanno respinto con forza l’accusa; una di loro ha fatto sapere che il presidente del Consiglio Matteo Renzi “ha discusso la questione con Merkel” venerdì scorso, ribadendo che la posizione italiana è “assolutamente in linea” con quelle di Germania e Francia.

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