Come si esce dalla crisi creata dal 2008 nell’Europa dell’euro?

10 luglio – Come si esce dalla crisi creata dal 2008 nell’Europa dell’euro ? Come prima regola da applicare c’è l’accettazione di un antico proverbio di saggezza: “L’acqua passata non macina più'”.

Questo significa che seguitare a cercare le responsabilità degli errori passati dei politici italiani non serve a risolvere i problemi. Serve a capire che certi errori è meglio non ripeterli, ma qui vale un altro ammaestramento: “Se cammini guarda avanti, altrimenti inciampi”.

Guardiamo ai necessari rimedi, e mettiamoli in atto.

Il grafico riportato, serve a vedere dove abbiamo sbagliato, ma dimostra pure dove avevamo cominciato a cercare di migliorare la gestione dei conti pubblici.

grafico-crisi

A partire dalle reazioni allo scandalo di ‘mani pulite’, nel 1994, entriamo in una frase migliorativa (l’area in giallo contrassegnata con la scritta ‘austerity”) e il debito pubblico stava diminuendo, senza eccessivi sacrifici per la popolazione.

Ma nel 2008 arrivano le conseguenze della crisi americana dei mutui sub prime. In sostanza cosa è accaduto ? Che le banche americane avevano venduto alle banche di tutto il mondo dei “pacchetti in Borsa” con buoni rendimenti (vendevano i futuri rientri del loro mutui verso i proprietari di case americane, mutui concessi a tassi molto remunerativi).

Ma c’era un pericolo: nel periodo nel quale le banche americane avevano concesso mutui senza fine, il valore degli immobili era quasi raddoppiato. Il denaro facile aveva fatto crescere troppo i valori degli immobili.

Ma la “Bolla Immobiliare– la crescita anomala dei valori – crolla di colpo”. E i “pacchetti Borsa” comperati anche da tante banche europee, diventano “carta straccia”. E in Europa questo arriva nel 2008.

Negli USA la recessione viene inizialmente combattuta col concetto: “le banche hanno fatto speculazioni sbagliate, adesso paghino”.

Ma fallisce una grandissima banca (Lehman Brothers) e subito la FED (banca federale degli USA) comincia a stampare 85 miliardi di dollari al mese dati alle banche che però erano obbligate a riversarle sulle imprese per il rilancio dell’economia americana.

In Europa non capiscono (o, meglio, la Germania approfittando della clausola della unanimità delle decisioni in economia, non vuole capire che una crisi così grave deve essere affrontata con forte immissione di capitali per un adeguato rilancio delle economie).

Troppi premi Nobel dell’economia dicono che l’euro è troppo forte. Che un equilibrio valido sarebbe intorno a 1,20 dollari per un euro. Questo permetterebbe di stampare miliardi di euro e ridarebbe slancio alle economie europee.

Ma Renzi riuscirà a profittare della forte richiesta di gran parte dell’Europa di rilanciare l’economia; saprà profittare del semestre a guida italiana per imporre alla Germania di rispettare oltre al patto di stabilità, anche il patto di sviluppo compatibile e di solidarietà tra i popoli per consentire un progresso dei popoli meno ricchi ?

Ma l’euro è troppo forte rispetto al dollaro e il Governo Renzi non può stampare moneta perché la Germania (dove sono troppi i galli a cantare) non vuole ridare ai Paesi mediterranei la possibilità di combattere la crisi ormai durissima. Ma anche in Germania si comincia a vedere che l’economia perde colpi.

Il Debito Pubblico italiano che nel grafico era a 120% nel 2010, adesso, nel 2014, è al 133,30% rispetto al PIL.

E per i giovani la disoccupazione è sempre più forte; per tutta l’economia dei Paesi Mediterranei la crisi aumenta.

Ma noi ci balocchiamo su poco democratiche riforme del Senato, della legge elettorale (per tutte e due le riforme non si vuole la scelta del voto popolare).

Senza rispetto per la prima frase della nostra Costituzione:

“ LA REPUBBLICA ITALIANA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA…..”

Non votare non è democratico.

Carlo Violati

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One thought on “Come si esce dalla crisi creata dal 2008 nell’Europa dell’euro?

  1. Noi non abbiamo avuto il diritto di votare per nessuno degli ultimi tre governi. Eppure mi sembra che nel 1946 avessimo scelto la Repubblica invece della Monarchia.

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