Islam, Kuwait: donna perde la custodia dei figli per una foto in bikini

bikini228 magg . Ha perso la custodia dei figli perchè l’ex marito ha mostrato in tribunale una foto che la ritraeva in bikini in una località balneare straniera, in compagnia di un uomo che non che non apparteneva alla sua cerchia familiare. E’ accaduto ad un donna del Kuwait, un emirato che pur è relativamente avanzato sui diritti delle donne rispetto ad altri Paesi del Golfo.

”Non si puo’ avere fiducia nella capacità della madre di far crescere come si deve i bambini – ha detto il legale dell’ex marito, citato da Gulf News – e la foto costituisce un esempio della sua mancanza di pudore e di inadeguatezza dei suoi principi morali“. Carenze che vanno a discapito della sua affidabilità, ha proseguito l’avvocato, Yusuf Hussain, e provocano “pubblico sdegno”, dato che la società “valuta le sue azioni dal punto di vista morale e religioso”.

Il verdetto della corte è stato all’origine dell’iniziativa del parlamentare kuwaitiano Hamdan Al Azemi, presidente della commissione per i comportamenti anti-sociali, di far approvare dallo stesso organismo una proposta di legge che vieta, negli spazi pubblici e negli hotel, la “nudità”. Concetto, ha precisato al quotidiano locale Al Rai citato oggi da Gulf News, che non richiede ulteriori precisazioni, come qualunque altro “fenomeno negativo” che sia in contrasto con la cultura locale, nonchè con “i precetti dell’Islam”.

I costumi da bagno delle donne “sono alieni alla cultura del Kuwait e pertanto non potrebbero essere ne’ accettati ne’ tollerati,” ha detto ancora Al Azemi spiegando che “sono in conflitto con i precetti dell’Islam“. La questione del ‘due pezzi’ è dunque finita al centro di un dibattito aperto dai politici conservatori, secondo i quali “indossare bikini non e’ una scelta personale o una questione di di liberta’ personale” ma piuttosto “un assalto ai valori locali e al senso del pudore e della decenza.” Ora la proposta di legge deve essere approvata dal Parlamento prima di passare al vaglio del governo. Se approvata anche dai ministri diventerebbe un testo di legge. (ANSAmed).

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