Carige: 7 arresti per truffa alla banca, acquisti gonfiati per portare soldi in Svizzera

carigeGenova, 22 mag. — Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Genova ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti di Carige, tra cui l‘ex presidente Giovanni Berneschi (vicepresidente dell’Abi) e dall’ex amministratore delegato di Carige Vita Ferdinando Menconi. Entrambi sono agli arresti domiciliari.
Perquisizioni, sequestri per 21 milioni e 7 gli arresti da parte della Guardia di finanza a Genova, La Spezia e Milano in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del gip di Genova Adriana Petri. I sette sono accusati di associazione per delinquere, truffa, riciclaggio, intestazione fittizia di beni. Il denaro, secondo le indagini effettuate dalla procura di Genova, e’ stato trasferito in Svizzera attraverso una serie di operazioni di compravendita di societa’ di diritto estero.

 Giovanni Berneschi (vicepresidente dell'Abi)
Giovanni Berneschi (vicepresidente dell’Abi)

 

Dal 2006 al 2009 “gli acquisti gonfiati di società facenti capo a persone compiacenti, hanno fatto in modo che fossero portati in Svizzera circa 22 milioni di euro, parte dei quali sono stati impiegati per un importante investimento immobiliare in territorio elvetico, i cui effettivi titolari erano i massimi vertici pro-tempore del Gruppo bancario assicurativo Carige”. È quanto emerge dall’indagine della Guardia di Finanza di Genova che ha portato a sette provvedimenti cautelari nell’ambito dell’inchiesta su due presunte truffe ai danni di Carige Assicurazioni.

Rilevante, in questo contesto, secondo gli investigatori, il ruolo di mediatore di un avvocato svizzero, attraverso il quale sono transitati i capitali per nasconderne l’illegittima provenienza. Le ispezioni della Banca d’Italia al Gruppo Carige e i mutamenti negli assetti societari e nei rapporti tra Banca e Fondazione, secondo le Fiamme Gialle avevano convinto gli indagati a riorganizzare i loro capitali all’estero mediante un intreccio di accordi e atti negoziali, secondo una strategia che avrebbe dovuto consentire di contemperare più esigenze e che avrebbe visto, alla fine, anche il subentro nell’investimento immobiliare di un soggetto con precedenti penali per bancarotta.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le cessioni di quote di società create ad hoc consentivano il passaggio dei capitali a società fittizie residenti in Paesi a fiscalità privilegiata, con clausole contrattuali che avrebbero dovuto dissimulare le reali consistenze e ”pulire”, ad ogni transazione, ingenti somme di denaro. L’intervento della magistratura inquirente e degli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Genova della Guardia di Finanza ha permesso di impedire che il disegno criminale potesse essere portato a termine.

I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere, al concorso, alla truffa con l’aggravante della sussistenza di delitti contro il patrimonio, al riciclaggio, al trasferimento fraudolento di valori. Le ipotesi delittuose sono aggravate dalla caratteristica della transnazionalità costituita dalla creazione e dall’esistenza, per il loro compimento, di un gruppo criminale organizzato per compiere le attività illecite in più di uno Stato.

Al termine delle indagini, la Procura della Repubblica di Genova ha disposto una serie di perquisizioni domiciliari e locali nei confronti degli indagati, che sono state effettuate contestualmente all’esecuzione delle 7 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di valori per un importo complessivo pari a 22 milioni di euro.

Insieme a Giovanni Berneschi sono agli arresti domiciliari Ferdinando Giovanni Menconi, ex amministratore delegato di Carige Vita Nuova spa, ed Ernesto Cavallini, imprenditore immobiliare. La custodia cautelare in carcere è stata invece disposta per l’avvocato svizzero Davide Enderlin, per l’imprenditore Sandro Maria Calloni, per il commercialista genovese Andrea Vallebuona, e per Francesca Amisano, nuora di Berneschi. (Adnkronos)

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