Venezia: protesta dei commercianti contro il museo islamico

Frutta e verdura davanti a Ca’ Farsetti per dire no al museo islamico

islam-venezia19 magg – Continua la battaglia dei commercianti di Rialto contro l’apertura del museo d’arte islamico, proposto dalla Giunta del sindaco Giorgio Orsoni e, sembra, destinato a sorgere proprio nella loggetta della Pescheria. Come riporta il Gazzettino, infatti, gli operatori dell’area realtina continuano a non vedere di buon occhio il progetto, e hanno deciso di organizzare una protesta proprio alle porte di Ca’ Farsetti.

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DAVANTI AL COMUNE – Per protestare contro il progetto, infatti, nei prossimi giorni i commercianti del mercato hanno deciso di spostare i propri banchi davanti alla sede dell’amministrazione comunale portando pesce, frutta e verdura proprio di fronte al palazzo del Comune: così, dicono gli organizzatori della protesta, il sindaco potrà finalmente rispondere alle tante domande, magari mentre fa la spesa.

Ironie a parte, gli animi sono ormai sul punto di esplodere a Rialto: da mesi i rappresentanti dei commercianti chiedono un incontro con il primo cittadino, ma nessuno sembra aver mai risposto. Certo, gli scontenti continuano a ripetere che non si tratta di una protesta a sfondo razzista, ma solo di una questione di logica: Rialto, dicono i commercianti, è il cuore di Venezia e come tale va destinato ai veneziani; tornano quindi le proposte di “musei della storia veneziana” (anche se, ad essere onesti, di spazi simili in città non ne mancano) e richieste di spostare lo scomodo centro culturale musulmano in un’altra area della città. Un po’ come si fa con le moschee in tutta Italia, quindi, a tutti andrebbe bene costruire, ma non sotto casa propria. Intanto al mercato è arrivata la notizia dell’imminente restauro del tetto della loggetta, e tutti si chiedono se l’intervento servirà proprio al museo islamico.

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One thought on “Venezia: protesta dei commercianti contro il museo islamico

  1. Non protestano quando vengono gli sceicchi a comprare nei loro negozi non hanno idea cos’è la cultura e il business la chiusura non porterà a niente!

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