28 mar. – Le truppe russe ammassate lungo il confine meridionale e orientale dell’Ucraina mettono in allarme Washington: Barack Obama ha chiesto espressamente a Mosca di arretrare le forze e accettare colloqui di pace. Mosca, pero’, nega un massiccio dispiegamento di uomini mezzo lungo la frontiera: con un comunicato sul sito del ministero degli Esteri, il Cremlino sostiene che osservatore “ucraini e occidentali” e “voli di aerei tedeschi e statunitensi” non hanno trovato alcun riscontro dei timori occidentali.
La Russia ha anche esteso le sanzioni contro i Paesi occidentali, in risposta agli analoghi provvedimenti adottati da Usa e Ue contro Mosca per l’annessione della Crimea. Mosca aveva gia’ annunciato di aver proibito l’ingresso in Russia a nove politici e funazionari americani.
Secondo il Wall Street Journal, i “quasi 50.000” soldati schierati lungo le frontiere stanno cercando di nascondere le loro posizioni e stanno definendo le linee di rifornimento, una strategia che potrebbe preludere a un prolungato impegno militare se non a “un’offensiva su vasta scala”. Le immagini satellitari in mano al Pentagono non permettono di sapere quanti siano esattamente i militari, ma gli americani sospettano che quella in corso non sia l’esercitazione militare. Secondo il Journal, i movimenti delle truppe e il tentativo di tenerle nascoste, coprendo i materiali e gli armamenti lungo la frontiera, lasciano pensare che Putin, incurante delle minacce di ulteriori sanzioni internazionali, stia posizionando le forze in caso decida di allargare la sua annessione territoriale ad altre regioni ucraine oltre alla Crimea.
E’ caldo anche il fronte energetico: mentre Berlino sostiene che non c’e’ “alternativa sensata” alle forniture di gas russo, la Commissione europea studia come invertire il flusso del gas dall’Est Europa verso l’Ucraina”, dove tra l’altro dal primo aprile il prezzo del gas dovrebbe aumentare.
Putin,fatti valere,con quegli assassini di pellerossa (nonche indiani )