Francia: arrestato il miliardario Serge Dassault, patron della Società aeronautica francese

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19 febbr – Arrestato il potente Serge Dassault, patron della Società aeronautica francese che porta il suo nome, proprietario del “Le Figarò” e dell’ “Express”, un patrimonio stimato in 13 miliardi di Euro, incriminato per aver corrotto per forniture di armi? No, accusato di avere manipolato le elezioni da Sindaco in un paesello vicino a Parigi. Chissà se dopo questo scandalo il Ministro della Difesa indiano Ak Antony, continuerà a fare affari con i francesi della Dassault, e se questi riusciranno a soffiarci la fornitura dei 12 elicotteri Agusta Westland, perché è proprio questo Ministro che ha fatto saltare tutti i contratti con la Finmeccanica in odio agli italiani.

La Dassault produce i caccia Mirage e Rafale, questi ultimi aerei sono stati venduti all’India, due giorni dopo l’arresto dei nostri Fucilieri, con un contratto per la fornitura di una trentina di cacciabombardieri, al posto dei Tornado! Nessuna corruzione Ministro Ak Antony, neanche un pacchetto di caramelle regalato ai bambini? Suvvia, un corruttore per eccellenza come Dassault che vuol morire con la coscienza pulita, non sta in piedi!

In Italia, esattamente a Gorgonzola, la Thales Italia SpA, di proprietà al 50% della Dassault e il resto della Stato Francese. Realizzano impianti e strutture di sicurezza per il controllo aereo e spaziale, radar, ecc. In origine lo stabilimento era della Teletra, di proprietà Fiat, costruivano le prime centrali telefoniche elettroniche in Europa, ci fu un tentativo di collaborazione con la Italtel, Gruppo IRI, ai tempi della presidenza Belisario, ma non si misero d’accordo e nonostante l’intervento di Craxi per costringere gli Agnelli a vendere alla Italtel, questi vendettero al miglior offerente che è risultata la francese Alcatel, concorrente dell’Italtel, che a sua volta ha ceduto definitivamente alla attuale Thales Italia.

Che il personaggio più potente di Francia, scivoli su una banalissima questione di elezioni in uno sconosciuto paesello, puzza di bruciato. E’ pur vero che è il finanziatore di Sarkò, ma è un potentissimo socio dello Stato di Francia, mandarlo agli arresti per così poco, rivela uno scenario che nasconde ben altri intrighi e vendette politiche. Aspettiamo gli sviluppi anche in India, se ci sono altre sorprese.

Massimiliano Ronchi

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