Bologna. I ‘danni’ del Civis (bus a fibra ottica) salgono a 91 milioni di euro

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BOLOGNA, 9 febbr – E’ sempre più salato il ‘conto’ del Civis, il tram su gomma mai realizzato a Bologna. La Guardia di finanza provinciale, infatti, ha segnalato alla Corte dei conti altri 48,6 milioni di danno erariale che vanno ad aggiungersi ai precedenti 41 e rotti, e facendo lievitare il totale a 91 milioni.

Contemporaneamente le Fiamme gialle hanno segnalato all’autorità giudiziaria contabile otto persone che potrebbero presto ricevere l’invito a dedurre: si tratta dei cinque componenti del cda di Atc nel momento in cui fu pubblicato il bando di gara per l’opera, del direttore dei lavori e di due membri della commissione di pre-qualifica che doveva valutare preventivamente i requisiti delle aziende che avevano presentato domanda per la gara.

La nuova ‘tranche’ di 48,6 milioni si riferisce agli oneri per l’esecuzione di opere ‘urbanistiche’ (strade, marciapiedi, pavimentazioni) realizzate per un sistema di trasporto che risultò ‘irregolare’. dire.it

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Una vicenda kafkiana se a riportarci alla concretezza non fosse una montagna di soldi pubblici dilapidata. Sì, sono stati sperperati 150 milioni, arrivati nelle casse comunali attraverso imposte e tasse. Il tutto per un mezzo pubblico di trasporto, il Civis, un maxi-autobus di 18 metri a fibra ottica, progettato, ordinato, poi la fibra posta sotto l’asfalto con disagi per automobilisti, cittadini e commercianti, costruite le banchine con le fermate lungo il percorso oltre ad appositi sottopassi e rotonde, realizzati filmati per illustrarne le meraviglie. Il tutto tra stop and go. Stop, perché fare passare in un centro storico medioevale e alla base delle Due Torri, simbolo della città, un gigante di quel genere non solo trovava l’ostracismo degli ultrà dell’ambiente ma anche di architetti e geologi solitamente pacifici. Go, perché comunque i lavori (per lo più appaltati a cooperative) proseguivano e a ogni ripresa il costo lievitava.

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