Detrazioni per le famiglie, Letta: “non sono Babbo Natale”

EnricoLetta

21 dic. – La Camera dei Deputati ha approvato la legge di stabilita’. Oggi l’aula di Montecitorio votera’ gli altri due documenti di Bilancio, vale a dire il ddl di Bilancio e la Nota di variazione. I testi passeranno al Senato per il si’ definitivo.
Ma il cantiere delle norme non si e’ ancora chiuso: e’ in arrivo un nuovo decreto per rivedere le detrazioni a favore delle famiglie sulle imposte che riguardano la casa e rispondere alle richieste dei Comuni in rivolta che denunciano un buco nei bilanci 2014 di circa 1,5 miliardi.

Il premier, Enrico Letta, ha anche annunciato che nelle prossime settimane arrivera’ un provvedimento per il rientro dei capitali illegalmente detenuti all’estero. Letta ha fatto un appello ai sindaci sottolineando che la legge di stabilita’ e’ “la prima che rispetto alle esigenze dei cittadini non taglia” e li ha invitati “ad avere un atteggiamento dialogante perche’, con il dialogo, i problemi si risolvono”.
Per porre fine al braccio di ferro con i Comuni il governo sta cercando soluzioni per correggere, in particolare, le detrazioni sulla Tasi, la tassa sui servizi indivisibili.

Ad annunciare un imminente intervento e’ stato il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, spiegando decreto “servira’ a dare flessibilita’ all’aliquota (della Tasi, ndr)”. Delrio ha ricordato che nella legge di stabilita’ ci sono gia’ 500 milioni in dotazione ai Comuni per le detrazioni e con il nuovo intervento si arriverebbe a circa 1,2-1,3 miliardi.

Nel testo del ddl modificato dalla Commissione Bilancio della Camera e’ saltata la possibilita’ di fissare un tetto all’1 per mille dell’aliquota Tasi sull’abitazione principale che resta quindi al 2,5 per mille, come sulle seconde case. Tra le ipotesi in campo la possibilita’ di alzare l’aliquota massima con un emendamento da inserire in uno dei decreti in scadenza gia’ all’esame del Parlamento o con un intervento ad hoc. La misura andrebbe incontro a una precisa richiesta dell’Anci.
Ad alimentare la protesta dei sindaci c’e’ anche la proposta di modifica al dl ‘salva-Roma’ che mette a carico dei Comuni il “mancato gettito” derivante dalle disposizioni per limitare la proliferazione di sale giochi accanto a scuole e centri anziani. Il Pd ha gia’ annunciato un emendamento soppressivo della norma sulle slot machine, criticata ieri da Matteo Renzi e sconfessata da Letta.
Montecitorio ha intanto confermato la fiducia al governo (gia’ incassata al Senato in prima lettura) sulla legge di stabilita’ con 350 si’, 196 no e un astenuto. Entro oggi e’ atteso l’ok della Camera anche alla Nota di variazione del bilancio e al ddl Bilancio.

Lunedi’ il provvedimento, blindato, arrivera’ nell’aula di Palazzo Madama che, con un nuovo voto di fiducia, dara’ il via libera definitivo.
Nel passaggio alla Camera la legge di stabilita’ si e’ arricchita di molti capitoli. Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, nel sottolineare che la legge rappresenta “un punto di inversione rispetto alle finanziarie del passato” ha assicurato che “i saldi sono rimasti invariati” e che complessivamente “e’ rimasta l’impostazione originaria”.
Rispondendo alle critiche arrivate da sindacati e Confindustria, Saccomanni ha spiegato che sul taglio del cuneo fiscale ci sono state “aspettative eccessive”.
Tra le misure piu’ significative introdotte alla Camera il fondo taglia cuneo alimentato con i risparmi della spending review e della lotta all’evasione fiscale, le nuove risorse per gli esodati (950 milioni nel 2014-2020), lo slittamento del pagamento della mini Imu dal 16 al 24 gennaio, l’esenzione dell’imposta municipale unica sui fabbricati rurali. E ancora, la sanatoria sui contenziosi sui canoni del demanio marittimo, la possibilita’ di costruire nuovi stadi ma senza realizzare complessi edilizi e la rottamazione delle cartelle esattoriali (non si dovranno pagare gli interessi ma l’importo dovuto andra’ versato in un’unica soluzione entro il 28 febbraio).

Alcuni interventi sono rimasti fuori dal provvedimento, a partire dall’ipotesi di detraibilita’ della minu Imu dalla Tasi. Non c’e’ traccia delle misure per agevolare il rientro dei capitali dall’estero che, in un primo momento, avrebbero dovuto garantire entrate da destinare automaticamente alla riduzione del cuneo fiscale e che, secondo quanto annunciato da Letta, arriveranno a breve. Stoppato anche il tentativo di modificare la Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, allargando la platea a tutti i titoli (esclusi quelli non speculativi come i titoli di Stato) e abbassando l’aliquota allo 0,01%.
Il governo si e’ impegnato a riferire in Commissione entro gennaio e ad affrontare la questione durante il semestre italiano di presidenza europea. Resa piu’ leggera la ‘web tax’.
Dopo il niet di Matteo Renzi alla prima formulazione, si ‘e arrivati a una mediazione: sparisce l’obbligo di partita Iva per le societa’ che operano nel commercio elettronico mentre rimane per gli spazi pubblicitari e il diritto d’autore.

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