Lazio: l’inchiesta sui rimborsi d’oro del Pd in Regione

pd30 nov – RIETI – Settecentomila euro soltanto per stampa e manifesti. Ma all’interno di questa voce, la più consistente tra i capitoli di bilancio del gruppo Pd in Regione Lazio nell’anno di grazia 2011, era Polverini, ci sono anche fatture per i compensi ai collaboratori, per il noleggio di auto e per gli alberghi, i ristoranti e i bar. E poi lo scottante paragrafo riguardante televisioni e giornalisti.

Di tutto e di più nel documento finito in rete nel settembre 2012 (www.pdregionelazio.it) e gestito dal tesoriere del gruppo, l’ex consigliere regionale reatino, Mario Perilli.
Documento da mesi oggetto di attenta analisi da parte della guardia di Finanza di Rieti, alla ricerca dell’esatta corrispondenza tra rimborso richiesto, soldi erogati e attività politica effettivamente svolta.

Un’indagine che al momento ha portato all’iscrizione del solo Perilli nel registro degli indagati per il reato di falso e peculato, ma che coinvolge (il loro nome compare nei cosiddetti «modelli 21») anche l’ex capogruppo regionale e attuale sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, l’ex consigliere regionale di Viterbo Giuseppe Parroncini e l’attuale capo della segreteria del sindaco di Roma, Enzo Foschi, già consigliere regionale del Pd, più altre dieci persone – imprenditori e commercianti – accusati di aver gonfiato le fatture poi diventate rimborsi, esentasse e ottenibili semplicemente con una autocertificazione che ne attestava l’utilizzo per il mantenimento del rapporto tra eletto ed elettori.

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