Meredith: pg chiede 30 anni per Knox e 26 per Sollecito

sollecito

26 nov. – Trent’anni per Amanda Knox e la riformulazione a 4 anni di reclusione per calunnia e 26 anni di reclusione a carico di Raffaele Sollecito. Questa le richieste del pg Alessandro Crini alla fine della sua requisitoria al processo d’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, uccisa a Perugia nella notte fra il primo e il 2 novembre del 2007. Crini ha inoltre chiesto alla Corte che non siano concesse agli imputati le attenuanti generiche ed ha motivato la richiesta della riformulazione a 4 anni di reclusione per calunnia a carico di Amanda Knox per il “carattere non estemporaneo della calunnia stessa, e tarata per creare depistaggio”.

PG, PRESENZA CERTA DNA SOLLECITO SU GANCETTO

Il pg Crini riferendosi al gancetto del reggiseno della vittima, ha dichiarato che “la presenza del dna di Raffaele Sollecito e’ certa” e ha definito “la contaminazione ‘puntiforme’ o un reato, secondo le indicazioni che ci fornisce la Cassazione, oppure e’ un ‘ossimoro biologico’. Non ha senso che si possa contaminare un oggettino nascosto, senza contaminare una quantita’ di cose. Evidentemente – ha concluso Crini – non c’e’ possibilita’ di contaminazione”.

A questo proposito citiamo un articolo molto interessante di televisionando

Un  video è stato trasmesso da Telenorba, una tv barese (città natale di uno degli indagati, Raffaele Sollecito): il filmato, visibile in fondo al post, dura poco meno di tre minuti: preceduto dall’avviso di “immagini forti”, il video ha mostrato il corpo di Meredith rinvenuto sotto un piumone bianco, la sua gola squarciata, ed il frammento del reggiseno di Mez sul quale sarebbe stata ritrovata una impronta di Raffaele.

Oltre alla crudezza delle immagini, il video ha scatenato una bufera perché dimostrerebbe che il frammento è sì stato scoperto dalla polizia scientifica il 2 novembre, nel corso del primo sopralluogo eseguito nella stanza della vittima, ma repertato solo nel secondo sopralluogo, compiuto il 18 dicembre, nel quale il pezzetto di reggiseno appare in evidente stato di deterioramento.

I cronisti di Telenorba sono andati giù pesanti nei confronti della Polizia Scientifica definendo l’accusa “una bufala” (ventottesimo secondo del video linkato a ‘bufala’): “il reggiseno, dice la voce del filmato visibile alla fine del post, fu scoperto il 2 novembre, solo che in quella data i poliziotti dimenticarono di repertarlo: il pezzo di reggiseno, calpestato e spostato da una parte all’altra della stanza, venne poi trovato un mese e mezzo più tardi sotto il tappetino, visibilmente annerito, e cioè sporco. Era stato abbonantemente contaminato e per questo, sostiene la difesa di Sollecito, le analisi poi effettuate nei laboratori non hanno alcun valore”.

Nel video si accusano inoltre gli investigatori di aver “letteralmente cancellato le impronte della scarpa che apparterrebbero a Sollecito. Ancora più sconcertante, continua il filmato, il fatto che gli uomini della scientifica ammettano candidamente di aver cancellato le tracce di sangue trovate sul rubinetto del lavandino della casa di Meredith (seguono dichiarazioni sottotitolate in questo senso)”.

Per Magistà, intervenuto alla trasmissione di Rai Uno, quelle mandate in onda “sono immagini non coperte da segreto istruttorio” in quanto “date dall’autorità giudiziaria a chi poteva darle. Non è stato un ‘colpo’, ha sostenuto ancora Magistà, ma una necessità perché a cinque mesi da quel drammatico evento ci siamo accorti che la ricerca della verità ristagnava. Ci sono tre ragazzi in carcere ma, se vogliamo, nessuna prova nei loro confronti. La verità deve ancora emergere e quando uscirà sarà aggiacciante”.

Secondo il direttore del TgNorba “quel filmato ci ha dimostrato che non tutta la verità è stata fatta. Ci sono state cose molto particolari,ha aggiunto, che abbiamo mostrato. Era importate rendersi conto del male che è stato fatto a quella ragazza. Sono circolate immagini del volto, pulito, di Meredith con la ferita alla gola quasi rimarginata”. Magistà ha anche sottolineato che durante la trasmissione del filmato in studio c’erano alcuni esperti e “uno di questi ha spiegato che il colpo è stato inferto da una persona esperta con modalità particolari”.

 

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