Non è più questione di sinistra o destra: lo dice anche Letta

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di   Francesco Manna

21 nov – “Alle prossime elezioni europee non ci sara’ un confronto tra destra e sinistra, ma il confronto tra chi vuole l’Europa dei popoli e chi vuole l’Europa dei populismi”. Lo ha detto Enrico Letta, nel corso del vertice con il premier francese Hollande.

In apparenza sembrerebbe di no, ma le parole di Letta hanno un senso. Tento la traduzione.

Che non ci siano più destra e sinistra, l’avevamo capito. Quando una nazione non ha più il potere di stampare moneta e deve sottostare a soffocanti vincoli sovranazionali, non è più possibile fare cose di destra o di sinistra. Anzi: non è più possibile fare cose.

Guardate l’iter della legge di stabilità: l’Ue ce l’ha rispedita al mittente e il commissario per la spending review Carlo Cottarelli, ex FMI, deciderà cosa e come sforbiciare per compiacere la Troika. Si parla già di 1.5 miliardi di tagli alla Sanità.

Guardate quando Letta si fa alfiere di un programma di privatizzazioni (anche se preferisce chiamarle “dismissioni”), per raccattare 10-12 miliardi (s)vendendo quote pubbliche di Eni, Stm, Enav, Sace e Fincantieri.

Sono cose di sinistra o di destra? Né l’una e né l’altra: sono cose da colonialismo. L’Italia deve pagare il suo tributo di sottomissione alla Troika. Sono cose da Argentina anni ’90 (dove FMI andava a braccetto con il presidente Carlos Menem, uno dei principali responsabili del disastro economico e della svendita ai privati delle maggiori industrie nazionali…).

Con la formula de “l’Europa dei popoli contro l’Europa dei populismi”, diciamola in modo semplice, Letta vuole raffigurare uno scontro fra gli uomini di buona volontà, tenaci nel portare avanti il magnifico progetto dell’Europa politicamente unita, e le anime dannate dei populisti che, per incomprensibili motivi, vogliono sfasciare tutto.

“Europa dei populismi” non significa nulla: i sondaggi dimostrano che la fiducia dei popoli  (e non dei populismi) europei nell’attuale progetto Ue è in costante calo. Non perché si vuole sfasciare tutto, ma perché si sta sfasciando tutto: anche chi spera nell’Europa unita vuole cambiare strada, perché crede che ci siamo infilati in un vicolo cieco.

L’avanzata dell’estrema destra in Europa (vedi Le Pen in Francia e Alba dorata in Grecia) non è casuale: i popoli (e non i populismi) iniziano a preferire persino il vecchio fascismo a quello nuovo, finanziario e in giacca e cravatta, della Troika.

Ma forse sono i popoli a essere troppo populisti. Non capiscono quale sia il loro bene, vogliono l’autodistruzione. Forse serve qualcuno che tolga al popolo la possibilità di decidere, per il suo bene, per un bene superiore.

Forse è per questo che la Troika lavora quotidianamente per salvare i popoli da quel sistema di governo populista chiamato democrazia.

 

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One thought on “Non è più questione di sinistra o destra: lo dice anche Letta

  1. …Ma forse sono i popoli a essere troppo populisti. Non capiscono quale sia il loro bene, vogliono l’autodistruzione. Forse serve qualcuno che tolga al popolo la possibilità di decidere, per il suo bene, per un bene superiore
    Ma questa frase l’ha detta Letta? Non ho ancora ben capito!!!

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