Cgil: immigrati senza lavoro e in sofferenza

cgil2 ott – Oltre 1,2 mln lavoratori immigrati vivono nell’area della sofferenza e del disagio occupazionale per effetto della crisi che si e’ abbattuta con violenza sul loro lavoro e, piu’ in generale, sulla loro vita. Sono i dati che emergono dalla ricerca presentata oggi e promossa dall’Associazione Trentin-Isf-Ires e dalla Cgil Nazionale, dal titolo ‘Qualita’ del lavoro e impatto della crisi tra i lavoratori immigrati’.

Uno studio che da un lato calcola la platea di lavoratori immigrati ‘parcheggiati’ in quell’area definita della sofferenza e nell’area del ‘disagio occupazionale; e dall’altro riporta i risultati di un’indagine, condotta su oltre mille migranti intervistati, per conoscere gli effetti della crisi, sia sul piano lavorativo che su quello legato alla vita sociale e ai processi d’integrazione. Per il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, ”mette i lavoratori e le lavoratrici migranti pagano gli effetti della crisi in maniera pesante: sono piu’ disoccupati, piu’ sottopagati e sfruttati, piu’ irregolari”.

La ricerca Trentin-Isf-Ires e Cgil riporta che tra il 2011 e il 2012, il tasso di occupazione degli stranieri e’ diminuito del -1,7%, il tasso di attivita’ e’ rimasto sostanzialmente invariato, mentre quello di disoccupazione e’ aumentato del +2%, passando dal 12,1% del 2011 al 14,1% del 2012. Lo studio misura la consistenza reale del non lavoro, contando gli esclusi dal mondo del lavoro attraverso l’area della sofferenza: gli immigrati in ‘sofferenza’ sono oltre 527 mila (13,7%) e gli italiani quasi 3 milioni e 800 mila (10,6%)

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K

2 thoughts on “Cgil: immigrati senza lavoro e in sofferenza

  1. Oddio, cosa leggono i miei occhi….
    …Uno studio che da un lato calcola la platea di lavoratori immigrati ‘parcheggiati’ in quell’area definita della sofferenza e nell’area del ‘disagio occupazionale; e dall’altro riporta i risultati di un’indagine, condotta su oltre mille migranti intervistati, per conoscere gli effetti della crisi…
    In questo momento di crisi, mi dispiace ammetterlo, ci sono prima le esigenze di chi essendo italiano dovrebbe avere la priorità. Avete mai sentito un immigrato suicidarsi? Io no!!! Loro anche se perdono il lavoro, hanno nel frattempo mandato soldi nel loro paese d’origine, comprando immobili o terreni.
    Quindi per cortesia evitate di dire che l’immigrato sta morendo di fame, perchè così non è. Loro vivono in 10 in un appartamento, e si possono permettere di mettersi soldi da parte, l’italiano diversamente è abituato a vivere solo nel proprio nucleo familiare, volete proibirci anche questo?

Comments are closed.