Cara Ministro Kyenge non offenda gli italiani. La nostra Pazienza ha un limite

kyenge27 sett – Uno scivolone incredibile quello fatto oggi dal Ministro Kyenge in apertura della ”Giornata della memoria e contro le schiavitù” avvenuta oggi all’Università per gli stranieri di Perugia.

“Non bisogna confondere l’immigrazione con la delinquenza e la criminalità” – prosegue poi il Ministro- “Il crimine non ha colore”.

La prima domanda che mi faccio leggendo queste dichiarazione è se il Ministro si rende conto di quello che dice. E’  inaccettabile che una pubblica istituzione, Ministro dell’ Integrazione per giunta, dica delle cose così ovvie.

Sì ovvie. Perchè mai nessuno credo sia così poco intelligente da dire “tutti gli immigrati sono delinquenti”. Sarebbe pura follia. Ci sono voluti tantissimi anni e milioni di discussioni per sdoganare dei dogmi così radicati come quello del pregiudizio nei confronti degli immigrati, che  facendo questo tipo di affermazioni, il Ministro Kyenge invece di permettere il salto avanti verso l’integrazione fra immigrati e paese ospitante, li mette l’uno contro l’anno.

Ma chi ha mai detto che immigrazione sia sinonimo di criminalità? Chi ha mai detto che le persone di colore sono tutti criminali?

Fare questo tipo di ragionamenti vuol dire banalmente “fare di tutta l’erba un fascio” e sinceramente credo che gli italiani questo scarto mentale sono riusciti a farlo, almeno su questo argomento, già da un pò di tempo.

E lei Ministro Kyenge lo riesce a fare?

Se lei pensa che gli italiani dicano  ”tutti gli immigrati sono delinquenti”, allora allo stesso modo lei dirà che “tutti i Calabresi sono n’dranghetisti e tutti i Siciliani mafiosi”. Bè, mi scusi Ministro, ma questo è un sillogismo aristotelico fin troppo elementare e per giunta erroneo per essere fatto da un Ministro della sua portata.

O forse semplicemente lo scopo di tale uscita infelice era quello di “strappare” un applauso facile proprio durante la Giornata della schiavitù davanti a centinaia di studenti stranieri?

Bisogna fare attenzione all’effetto boomerang, perchè a furia di cercare il consenso “facile” si finisce per dire delle ovvietà che scaturiscano l’effetto contrario: l’astio.

Non si può andare davanti ad un Ateneo di ragazzi stranieri in Italia e dire loro che gli italiani pensino che la criminalità sia una questione di etnia. Perchè non è così! C’è il bene e il male in tutte le cose e noi lo sappiamo, come il buono e il cattivo in ogni persona. Caro Ministro io capisco che lei oggi giocava in casa, in quanto Perugia è una delle città più rosse in assoluto, ma attenzione a queste cadute di stile.

Sara Alvaro  – almaghrebiya.it

 

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7 thoughts on “Cara Ministro Kyenge non offenda gli italiani. La nostra Pazienza ha un limite

  1. Ma va! non sapevo di essere cosi stupido, c’è voluta una mente superdotata per farmelo capire; noi italiani siamo cosi stupidi da non ricordarci secondo la signora: che siamo stato un popolo di emigranti per cui queste cose le abbiamo subite ed imparato a contrastarle tanto tempo fà per cui non abbiamo bisogno di un interprete come lei per capirle , diciamo che le sue affermazioni creano solo danno e separazione e non integrazione , questa signora non ha ancora imparato a conoscere la realtà del nostro paese e vive di stereotipi che si è creata nella sua mente con ciò non voglio dire che lei non abbia mai subito del razzismo da parte di alcuni italiani questo no! però lei non può continuare ad affermare che il nostro paese e da educare perchè razzista, perchè questo non corrisponde alla realtà; cosa dovrebbe dire allora del suo paese dove i femminicidi e gli stupri sono oltre l’immaginabile dove un popolo quello PIGMEO sta venendo sterminato ogni giorno dai suoi connazionali ;come li definirebbe signora CECILIA? dica la verità !

  2. Gentile Direttore, io che, mio malgrado continuo a pagare l’iscrizione all’ordine dei giornalisti, non trovo affatto banale nè le dichiarazioni del ministro nè questo editoriale che, come insegnano al I° anno di Scienze delle Comunicazione, non è una notizia ma un ribaltamento di un fatto per spostare l’attenzione del lettore sulla posizione espressa da chi scrive! E’ legittimo ma è anche manipolatorio dell’informazione.

  3. E’ da un po di tempo che scrivo su facebook che la minisra Kyenze non continui a dire fesserie sugli italiani perché avrà l’effetto, come dice l’artico, di farci arrabbiare e allora sono dolori.

  4. STA KYENGE HA PROPRIO ROTTO. SPERIAMO CHE QUESTO GOVERNO DI SERVI DELLA MASSONERIA TALMUDICA VENGA VELOCEMENTE SPAZZATO VIA

  5. Questo personaggio, così banale e incolore, è solo un meschino strumento nelle mani di un governo inqualificabile per catalizzare lo scontento delle politiche sull’immigrazione verso un obiettivo insignificante, il classico “utile idiota”.
    Spero di non venir processata per direttissima per questa semplice e abusata definizione, come successo a Dolores Velandro, ex Consigliere di quartiere della Lega padovana condannata con insolita solerzia e accanito livore! A proposito: perché il Consigliere comunale di Sel di Cavarzere (Venezia), Angelo Romano Garbin, non ha ricevuto lo stesso trattamento per un intervento questa volta realmente violento, volgare e doppiamente disdicevole e razzista (nei confronti di una donna ma soprattutto verso i negri “assatanati”)?
    Trovo patetico e insopportabile il modo cantilenante della Kienge nel rifilarci senza pudore pensieri minimi e banali ma fortemente offensivi per la nostra intelligenza, la nostra morale, la nostra dignità e il più elementare senso di giustizia.
    Preferisco rivolgermi ai politici che purtroppo ancora detengono un immeritato potere: risparmiateci il supplizio inflittoci da giornalisti complici e servili della santificazione quotidiana di questo Ministro dell’Integrazione indesiderato e incompetente e, se vi rimane un po’ di coscienza, occupatevi di coloro che in Italia soffrono davvero per soprusi, prepotenze, parzialità, illegittimità che vedono spesso privilegiati stranieri indegni, colpevoli, prepotenti.
    Mi trattengo dall’elencare nel dettaglio gli innumerevoli esempi relativi agli incidenti, spesso mortali e devastanti, provocati da individui privi di patente e di assicurazione, alle aggressioni violente per furti e stupri, alle rapine compiute nelle abitazioni e nei negozi da criminali spietati e tutelati più delle povere vittime… Si potrebbe continuare con la lunga lista di ingiustificati e intollerabili privilegi a vantaggio di immigrati, sempre più esigenti e insaziabili, a danno delle persone più deboli della nostra povera società: anziani, malati, bambini, disoccupati.
    Sarebbe un modo più onesto e corretto di promuovere la vera integrazione.

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