Bologna, M5S: «Via “uomini” e “donne” dallo Statuto. Si scriva “cittadini”»

piazza19 sett –  Bologna, dopo la sostituzione dai moduli scolastici dei termini “padre” e “madre” con il meno discriminante “genitore richiedente”, a Palazzo d’Accursio non ci si vuole far mancare nulla in termini di nomenclatura equa e vocabolario “politically correct”. La proposta arriva direttamente dal Movimento 5 Stelle, che in Consiglio Comunale ieri si è messo in scia di Sel per poi superarlo con una proposta ancor più clamorosa: sostituire nello Statuto del Comune le parole “uomo” e “donna” con la parola “cittadini”, tanto cara al partito di Beppe Grillo. L’idea arriva in commissione affari istituzionali per voce del consigliere grillino Marco Piazza, ma ha incassato il no di tutti, persino di Cathy La Torre, consigliera lesbica di Sel che la scorsa settimana aveva lanciato la proposta relativa ai moduli scolastici.

«IN LINEA CON LA UE». La proposta grillina chiedeva la modifica dello Statuto «per allinearlo al più inclusivo principio di non discriminazione adottato dalla Ue», per poter combattere ogni tipo di disparità basata su nazionalità, sesso, razza, origine etnica, religione, handicap, età, opinioni politiche e orientamento sessuale. L’ordine del giorno presentato da Piazza punta a riscrivere l’articolo 2 comma 4 dello Statuto, abbandonando la formula «il Comune assicura condizioni di pari opportunità tra donne e uomini», sostituendone le ultime parole con con la dicitura «per tutti i cittadini». Lo stop di Pd e Sel è arrivato immediatamente e il grillino ha fatto subito marcia indietro, ristabilendo l’articolo nella sua forma originaria.

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