Il Castello di Milazzo, teatro di cambiamento. “Tra speranza e realtà. Quando comunicare fa rima con lottare”

ANNALISA INSARDA' hqdefault

La giovane e promettente Annalisa Insardà non è ancora apparsa sul palco, scarno ed essenziale allestito per l’occasione, quando nella suggestiva ambientazione  del Mastio del Castello di Milazzo, l’attesa è spezzata dall’espressione di cartesiana memoria “cogito ergo sum”, che suggestiona e coinvolge il pubblico anche in virtù della scelta dell’artista che antepone al suo ingresso in scena, le sue parole. L’inizio dello spettacolo è travolgente, il primo nodo da sciogliere in quest’intricata matassa della vita, è il soggetto stesso, l’uomo. Quella dell’attrice e doppiatrice di origini calabresi, è una performance comparabile ad una climax ascendente, che si prefissa l’obiettivo di non lasciare nulla al caso, di trattare con la medesima intensità di pensiero ogni tema, ogni volto di questa società malata, consapevole che trascurare le cose non le migliora ma le conduce ad uno stato di degrado irrecuperabile. Le doti recitative e una dizione ineccepibile rendono al meglio la drammaticità del monologo di apertura dello spettacolo. E considerato l’ambito entro cui rientra l’oggetto della discussione, la tecnica del flusso di coscienza, coniata dal filosofo americano William James, non può che rendere giustizia alla follia, tema snobbato dalla società contemporanea, che liquida l’argomento, considerando i folli come anormali. La follia è sempre al centro del secondo tema, ma questa volta è follia omicida, fomentata dalla sete di potere, di dominio sui più deboli, è la follia della mafia, della ‘ndrangheta, di ogni forma di associazione per cui la parola d’ordine, è violenza.  Annalisa Insardà, calabrese nello spirito, non disdegna di denunciare ancora una volta il neo della sua terra, ponendo in antitesi il male dell’uomo e il bene della natura. Ma la violenza di chi non è uomo d’onore, si staglia spesso e troppe volte contro le donne. Nello spettacolo “Reality Shock”, c’è spazio anche per dibattere del tema scottante del femminicidio e affiancare a questo, una spietata critica contro la giustizia, ci rende consapevoli del caos imperante nella società attuale, società in cui chi deve proteggerti, infierisce, colpendoti mortalmente. E’ il caso di Derek “Rocco” Barnabei, arrestato e condannato ingiustamente alla pena di morte dalla giustizia americana. Giuridicamente parlando, tutto il mondo è paese, ascoltando questa storia, affiorano, infatti,  alla mente due esempi tratti dal panorama italiano, Stefano Cucchi e Giuseppe Uva, uccisi dall’arrogante posizione assunta dalle forze dell’ordine. Ma l’abuso di potere in una forma più velata e quasi impercettibile si concretizza quotidianamente. Siamo vessati dal potere, sottomessi dal sistema economico, incapaci di reagire perché la realtà che si prospetta per noi, non è tanto diversa da quella descritta, ormai più di cinquant’anni fa, dal noto scrittore inglese George Orwell nel romanzo “1984”. Il dittatore è per noi la crisi, ogni nuova manovra del governo è per noi una boccata di ossigeno ma siamo ignari del fatto che il grande piano orchestrato dai membri del Parlamento finisce puntualmente per risucchiarci entro un circolo vizioso che ci logora nella mente e nel corpo. “Il sistema esercita un potere maggiore di quanto noi lo esercitiamo su noi stessi” dice la Insardà nel suo monologo e alcuni posti vuoti durante lo spettacolo “Reality Shock” non mentono. Il potere è riuscito ancora a legarci, a impedirci di cambiare il mondo, ci ha ancorati ancora una volta alla tranquilla sponda dell’ignoranza, ci ha illuso che non sapere è meglio di sapere. Ma qualcuno ancora ci crede nel cambiamento e combatte contro la burocrazia e le intemperie del sistema, il sostegno concreto alle parole di Annalisa Insardà, l’ha dato l’Associazione culturale Teseo, che promuove l’arte e la cultura a Milazzo, città che facendo emergere le proprie potenzialità paesaggistiche e culturali, ne ricava un business, convertibile in benessere per gli abitanti locali.

             Alessia Caizzone

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