Tempi troppo lunghi, pensione invalidità arriva dopo la morte

inps27 GIU – Tempi troppo lunghi per le richieste di pensione di invalidita’ e indennita’ di accompagnamento in Italia, ben oltre i 120 giorni fissati dalla legge: la prima visita viene effettuata in media dopo 8 mesi, per la ricezione del verbale definitivo di invalidita’ civile ci vogliono undici mesi, mentre per ottenere i benefici economici si aspetta un anno e spesso l’erogazione arriva dopo il decesso di chi ne ha fatto richiesta. A denunciarlo e’ il primo rapporto nazionale sull’invalidita’ civile e la burocrazia di Cittadinanzattiva, presentato oggi a Roma.

Nel 2012- si legge nel rapporto di Cittadinanzattiva, che ha esaminato 3876 segnalazioni giunte al servizio Pit salute- ad aver riscontrato lungaggini e tortuosita’ burocratiche sono stati nel 2012 il 45,6% dei cittadini, una percentuale in forte aumento rispetto al 2011 (28,4%). La necessita’ di acquistare o affittare protesi e ausili e di pagare rette in RSA e ticket sanitari sempre piu’ elevati in assenza di una esenzione riconosciuta, oltre all’impossibilita’ di accedere ad agevolazioni fiscali, sono le conseguenze piu’ evidenti di tali ritardi.

Quasi il 30% dei cittadini che fanno richiesta di invalidita’ civile, spesso malati oncologici, affetti da patologie croniche, neurodegenerative o legate all’anzianita’, considera inadeguata la valutazione della propria condizione clinica da parte della commissione medico-legale: o per la mancata concessione o revoca dell’assegno di accompagnamento (48,5%), o per una inadeguata percentuale di riconoscimento dell’invalidita’ (42,4%), o ancora perche’ viene loro riconosciuta una pensione di invalidita’ rivedibile (9,1%).

Come conseguenza emerge un maggiore ricorso alle vie giudiziarie. Sembra crescente, infatti – spiega il rapporto – la tendenza a considerare come prassi l’accesso al ricorso giudiziario, quasi fosse scontato dover fare causa per ottenere un diritto.

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