3 apr – Il governo di Quito starebbe per mettere all’asta circa tre milioni di ettari di foresta amazzonica. L’intenzione delle autorità dell’Ecuador sarebbe quella di venderli alle compagnie petrolifere internazionali, in particolare quelle cinesi; una circostanza che ha provocato la dura protesta di organizzazioni non governative e leader delle tribù locali, che lamentano una “sistematica violazione dei diritti sulle terre ancestrali”.
La vendita della foresta amazzonica consentirebbe di aprire la strada a nuove esplorazioni petrolifere e a nuove deportazioni di popolazioni indigene, è l’accusa di ong e tribù locali. Secondo l’organizzazione Amazon Watch, sono in particolare sette le popolazioni che rischiano di essere espropriate della loro terra e costrette ad abbandonare il loro tradizionale stile di vita.
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Ma il governo di Quito sembra orientato a proseguire dritto per la sua strada e per spuntare condizioni migliori, avrebbe organizzato un vero e proprio tour nelle capitali straniere che potrebbero essere maggiormente interessate all’affare. Tappa ‘obbligata’, Pechino, dove potenziali acquirenti sarebbero stati individuati nella China Petrochemical e nella China National Offshore Oil. tmnews