Appello della Chiesa in Siria: bloccate l’invio di armi ai terroristi islamici che massacrano i cristiani!

La lettera è stata inviata da padre Nader Jbeil, un sacerdote libanese, a Silvana De Mari, Presidente Associazione “Salviamo i cristiani”-

cristiani

Carissima Silvana De Mari, Presidente Associazione “Salviamo i cristiani”,

sono padre Nader Jbeil un sacerdote libanese direttore della radio cristiana operante in Libano “Sawt el Sama” e collaboratore dell’Arcivescovo di Zahleh, Furzol e Bèkaa (Libano) S.E.Mons. Issam John Darwich, B.S. della Chiesa greco-cattolica-melchita, per quanto concerne l’appello perché si blocchi l’invio di armi in Siria.

In questo appello si uniscono a me tutti i presbiteri, vescovi, patriarchi e fedeli cristiani di tutti i riti.   Il 21 febbraio tre esplosioni successive nel quartiere Mazraa della capitale siriana    hanno provocato 53 morti e 235 feriti e gravissimi danni materiali in particolare ad una scuola e ad un ospedale, ma la lotta è sempre più cruenta, negli ultimi tre giorni i ribelli hanno bombardato  i centri cristiani di Damasco e le chiese di Bab Tuma, Kassas, Shnaia e Jaramana.

Nella periferia di Damasco hanno bombardato Malula (unico villaggio al mondo in cui si parla “aramaico” la lingua Gesù) e, dove c’è il più antico altare nel mondo, e ancora  Sednaya un altro importante villaggio dove c’è un antico convento mariano.

Nelle eparchie di Homs, Latakia, Safita e Marmarita (Valle dei cristiani con 143 villaggi), di Houran, Aleppo e Damasco, la situazione della popolazione, in generale, e nostri fedeli, in particolare, è catastrofica. Circa 20 chiese sono state distrutte, danneggiate, devastate, abbandonate. Non si è più celebrata la Divina Liturgia.

All’interno della guerra civile siriana, terroristi ed estremisti islamici si sono inseriti nella battaglia tra il regime di Bashar al-Assad e i diversi gruppi di ribelli. I terroristi stranieri sono i più abili nella guerriglia e servono alla causa, prendono di mira le comunità cristiane e derubano e rapiscono i cittadini siriani, e tanti sacerdoti  sono stati sequestrati, e ancora non si hanno notizie di loro.

Anche questa Quaresima è iniziata in questo clima di terribile sofferenza di tutta la popolazione siriana, più che la Quaresima, i nostri fratelli cristiani stanno vivendo il Venerdì Santo,  che dura, e che ancora non lascia intravvedere le luci della Pasqua.

Chiedo alla comunità internazionale e ai Paesi più importanti del mondo di sostenere la Siria negli sforzi di dialogo, per arrivare ad una soluzione diplomatica della crisi, e dal profondo del mio cuore, lancio un grido alla coscienza del mondo interno, ai dirigenti degli Stati, in particolare dei Paesi arabi, e alle istituzioni internazionali, agli Episcopati del mondo cristiano e li supplico di ascoltare la voce e le sofferenze del popolo siriano, perché nessuno può negare la sua responsabilità di fronte al massacro, alle distruzioni, alle esplosioni, alle violenze, né di fronte all’odio e al rancore tra i figli della stessa patria.

Mi rivolgo infine a Stati Uniti e Russia perché proseguono i loro sforzi per il dialogo ed una soluzione politica e globale e ai responsabili della Santa Sede Apostolica di Roma, perché lancino un’iniziativa diplomatica della Chiesa cattolica basata sulla sua influenza spirituale mondiale.

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K

One thought on “Appello della Chiesa in Siria: bloccate l’invio di armi ai terroristi islamici che massacrano i cristiani!

  1. Ma inviare armi ai cristiani perchè si possano difendere e difendere le proprie famiglie, no ?

Comments are closed.