Croce Rossa svizzera taglia forniture di sangue alla Grecia per insolvenza

sangue28 febbr –  A causa dei debiti che si vanno accumulando, la Croce Rossa Svizzera ha deciso di tagliare le fornitura di sangue alla Grecia, dove l’alta incidenza di casi di anemia – unita a una scarsa diffusione delle donazioni – costringe da anni il governo di Atene a importare anche le sacche di plasma.

La drastica decisione è stata comunicata due giorni fa da Rudolf Schwabe, direttore delle donazioni internazionali per la Croce Rossa. «Non si è trattato di una decisione facile, ma i mancati pagamenti non erano più sostenibili» ha detto il dirigente all’agenzia di stampa Swissinfo.

La fornitura di sangue, secondo quanto si è appreso non cesserà con effetto immediato: verrà diminuita a partire dal prossimo anno e cesserà del tutto nel 2020 se nel frattempo non sarà saldato il conto. I mancati pagamenti di Atene alla Croce Rossa elvetica ammontano a circa 5 milioni di franchi, vale a dire poco più di 3 milioni di euro. La Grecia importa dalla Confederazione circa 30 mila sacche di plasma l’anno, corrispondenti al 10% circa delle donazioni effettuate da Berna. «I costi da noi sostenuti e di cui sollecitiamo il pagamento – ha specificato Schwabe – riguardano la conservazione, il trasporto, le spese di laboratorio e quelle amministrative; il sangue, sia ben chiaro, viene offerto gratuitamente».

Dagli anni ’70 il paese ellenico deve fare fronte alle sue esigenze sanitarie importando sangue e il partner per questo singolare mercato è esclusivamente la Svizzera. Quest’ultima ha deciso di compensare il mancato invio delle sacche sostenendo una campagna in loco che incentivi le donazioni. E che agevoli la formazione di personale specializzato.  corriere

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