UE: euroscettici spiati, interrogazione di Rossi: violata libertà di opinione dei cittadini

 

8 FEB – L’europarlamentare Oreste Rossi ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea su un presunto piano Ue per monitorare gli euroscettici pubblicato dal Daily Telegraph. Rossi ha chiesto a Bruxelles di adottare ”misure di trasparenza e regole etiche sull’uso strategico delle informazioni online e degli influencer, a tutela della libertà di espressione e del diritto di voto dei cittadini europei”.

La UE stanzia 2 mln di euro per ”controllare le opinioni euroscettiche”

Quando si cerca di controllare, modificare o addirittura imporre le idee ad un popolo (utilizzando per giunta il suo denaro), quella si chiama REPRESSIONE.
Benvenuti nella dittatura europea.

Secondo la testata britannica, la Ue starebbe organizzando uno staff di influencer, ovvero utenti addestrati per manipolare le conversazioni online e incanalare le discussioni su forum e social network. Nel documento in possesso del quotidiano inglese, si legge che ”particolare attenzione deve essere prestata ai Paesi che hanno visto crescere un sentimento di euroscetticismo tra i propri cittadini’‘ e che un simile progetto costerebbe all’Europa due milioni di euro.

”La notizia è a dir poco sconcertante”, ha affermato Rossi. ‘‘L’Ue, in questo modo, viola la libertà di opinione dei suoi cittadini e nega che un’Europa diversa possa nascere anche grazie al contributo di chi manifesta idee euro-critiche”.

«I cosiddetti influencer, di cui si servirebbe l’Ue per manipolare il consenso politico, -ha spiegato Rossi- nascono dalla realtà del marketing aziendale, che usa queste figure per influenzare la vendita di un prodotto online. Vittime di una simile strumentalizzazione sarebbero innanzitutto i giovani -ha sottolineato- i primi a non avere più fiducia nelle Istituzioni comunitarie, visto il crescente tasso di disoccupazione. ansa

”Anziché controllare gli euroscettici -ha proseguito Rossi- l’Europa si faccia un bell’esame di coscienza, sul perché sempre più persone non credono nella sua costruzione, e agisca sulle cause profonde che hanno portato a tale disfacimento. La Commissione, quindi -ha concluso l’eurodeputato Eld- smentisca o confermi, il prima possibile, queste indiscrezioni, e si impegni a pubblicare i documenti giustificativi delle spese che si sosterranno per quella che appare come una vera e propria campagna marketing della Ue”.(ANSA).

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