2 febbr – Hanno segato le sbarre e si sono calati a terra usando delle funi i due detenuti albanesi che oggi all’alba, intorno alle 6.30, sono riusciti ad evadere dal carcere di Parma. Si tratta di un 35enne in carcere per omicidio e di un 29enne accusato di rapina e reati legati alla droga.
Sulle loro tracce ci sono la Polizia e le altre forze dell’ordine. La ricerca è stata estesa dalle province limitrofe a tutta Italia.
I due sarebbero fuggiti a piedi, pertanto sono stati organizzati posti di blocco in strada, ma sopratutto sono al setaccio stazioni ferroviarie, porti, aeroporti e parcheggi degli autobus. Sotto pattugliamento anche le frontiere. Le foto segnaletiche dei ricercati sono state diffuse a tutti i comandi delle forze dell’ordine.
“Il personale di polizia penitenziaria continua ad essere ridotto – lamenta il Sappe in una nota -. Al momento mancano 7500 unità a livello nazionale (650 solo in Emilia Romagna), nei prossimi due anni ne perderemo altre 2000 a causa dei tagli alla spesa pubblica, considerato che potremo assumere solo il 35% circa di coloro che andranno in pensione, l’eccessivo sovraffollamento e la tendenza ad allentare le maglie della sicurezza fanno in modo che il carcere diventi sempre meno sicuro”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, sottolinea: ”Stiamo acquisendo notizie precise su come siano potuti evadere due detenuti dal carcere di Parma ma un dato è certo: mai come in quest’ultimo anno si sono contate numerose evasioni e sventati tentativi. I segnali scelti dal Dap non sono certo quelli di una intensificazione e di un potenziamento degli strumenti di vigilanza ma le fantasie di carceri autogestiti da detenuti e una vigilanza dinamica che allenta proprio la sicurezza e la vigilanza”,
”Per questo -continua- l’attuale dirigenza dell’Amministrazione penitenziaria – Giovanni Tamburino e Luigi Pagano – non puo’ restare un minuto di piu” alla guida del Dap. Mi appello alla Ministro della Giustizia Paola Severino”. adnk