Pakistano arrestato per riciclaggio, sequestrati 265mila euro

4 genn – Raccoglieva denaro impiegato anche nel traffico di droga diretta al mercato milanese attraverso il cosiddetto sistema ‘hawala’, tipico delle culture islamiche, cioè senza l’uso di alcun strumento bancario rintracciabile. Per questo un pakistano, indagato per riciclaggio e abusivismo finanziario, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Milano su disposizione del gip Alessandro Santangelo. Le Fiamme Gialle hanno inoltre sequestrato 265mila euro nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal pm Elio Ramondini, che vede indagati numerosi altri cittadini pakistani e marocchini.

Tutti sono ritenuti responsabili di stabili e continuative attività di raccolta e di trasferimento di contante mediante il sistema “hawala”, che si caratterizza in un illecito trasferimento di denaro, basato unicamente sulla fiducia degli operatori, detti “hawaladar”, dislocati in Italia ed all’estero. In sostanza, un cliente avvicina un broker hawala in una città e gli consegna denaro da trasferire a un destinatario che sta in un’altra città.

L’hawala chiama un suo omologo presente nella città del destinatario, fornisce disposizioni sui fondi e promette di saldare il debito in data successiva. L’attivita’ delle Fiamme Gialle ha consentito di accertare che le rimesse di denaro verso l’estero sarebbero provento, tra l’altro, di un traffico di eroina, proveniente dal Pakistan e diretto al mercato milanese. Il pakistano arrestato sarebbe stato, infatti, impiegato da alcuni trafficanti marocchini e pachistani sia per trasferire in Olanda il denaro utilizzato per l’acquisto di eroina (poi sequestrata presso l’aeroporto di Malpensa lo scorso 31 maggio 2010), sia per canalizzare verso l’estero i proventi del medesimo traffico.

I finanzieri stanno anche eseguendo 6 perquisizioni nelle province di Milano, Bergamo, Monza e Torino, nei confronti di altri 8 indagati e un decreto di sequestro preventivo “per equivalente”, sino alla concorrenza della somma di 265.000 euro, di denaro, beni e “altre utilita’ nella disponibilita’ del soggetto arrestato”.  Agi

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