India: continuano le proteste contro gli stupri, cronista ucciso

23 dic – Un reporter televisivo dell’emittente indiana Doordarshan e’ rimasto ucciso nel corso dei violenti scontri a Imphal, la capitale dello Stato di Manipur, nel nordest del Paese. Lo riferisce Sky News. L’uomo, 36 anni, “e’ stato colpito quando la polizia ha aperto il fuoco” sui dimostranti, che hanno infranto il divieto di manifestare e si sono riversati di nuovo in migliaia nelle strade di Nuova Delhi.

I giovani indiani continuano a protestare contro la pratica degli stupri sulle donne. Arresti, cariche e lacrimogeni, la capitale indiana è terreno di scontro da oltre una settimana.

Una violenza ogni 18 ore. Questo il triste primato di Nuova Delhi. Vittime le giovani donne indiane, vere protagoniste di una rivoluzione economica che sta letteralmente scardinando le basi del tradizionale sistema produttivo e manageriale indiano.

Domenica scorsa l’ultimo tragico caso di violenza ai danni di una studentessa universitaria è stata la miccia che ha innescato l’enorme ondata di risentimento giovanile. La folla chiede la pena di morte per gli stupratori.

Inascoltati dal governo i giovani manifestanti si sono recati nel cuore della notte davanti la residenza di Sonia Gandhi, che uscita di casa ha promesso ai giovani di portare le loro richieste in Parlamento.

La violenza sessuale in India è pratica ordinaria. Le statistiche mostrano un aumento sconcertante del numero delle violenze: più che raddoppiate tra il 1998 e il 2008. euronews

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