Capezzone: in materia fiscale, l’Italia sta stravolgendo le garanzie costituzionali

29 nov – ”Ho grande rispetto per il dottor Befera, che agisce – e la responsabilita’ e’ tutta del ceto politico – sulla base di leggi dello Stato. Ma non ha molto senso parlare di ‘cautela’ nell’applicazione del redditometro”. Lo afferma, in una nota, Daniele Capezzone, portavoce Pdl.

”In uno Stato di diritto – aggiunge -, non ci si deve appellare alla ‘cautela’ dei funzionari pubblici. Il fatto e’ che, in materia fiscale, l’Italia sta stravolgendo tutte le garanzie costituzionali: si e’ ormai invertito l’onere della prova, come testimonia l’assurda applicazione del criterio del ‘solve et repete’ (prima paghi, e poi protesti).

Il redditometro e’ uno strumento intrinsecamente illiberale: dove sta scritto che, in base ad uno ‘scostamento’ dai binari prefissati, debba scattare l’accertamento? Cosi’ si perfeziona un clima di paura e di sospetto, e il mix tra il redditometro e i poteri spaventosi di Equitalia (inclusi sequesti, ipoteche e pignoramenti anche per cifre modeste) configura la strada della dittatura fiscale”.

L’evasione, conclude, ”e’ un grande problema, ma va contrastato con strumenti liberali: in primo luogo, abbassando le tasse, e consentendo di scaricare fatture e ricevute. Se il ceto politico, senza distinzione di appartenenza, non comprende il clima di paura e di difficolta’ che gia’ incombe su famiglie e imprese, vuol dire che siamo divenuti marziani”. asca

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