Clini: servono altri fondi, Ue intende deferire l’Italia a Corte di giustizia

22 nov – ”Per evitare la condanna della Corte di Giustizia europea ho deciso di proporre al Cipe un programma di ulteriori finanziamenti per le bonifiche dei siti che sono ancora sotto infrazione”. Cosi’ il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in audizione alla Camera sulle procedure di infrazione relative alle discariche illegali.

L’Ue intende deferire l’Italia alla Corte di giustizia, ha detto Clini, il che comporterebbe un’ammenda di 56 milioni ed una giornaliera di 256.819 euro per ogni giorno dopo la condanna.

Il ministro – parlando in Commissione Politiche comunitarie – ha spiegato che “abbiamo preparato una delibera e avviato una collaborazione con le Regioni per verificare lo stato di avanzamento degli interventi” e ne abbiamo informato il commissario Ue all’Ambiente e “questo potrebbe portare a una sospensione della notifica”.

Clini ha aggiornato i dati sulla base dei quali l’Ue ha aperto la procedura di infrazione nel 2003 e portato ad una condanna per l’Italia nel 2007: “Dei 5.297 siti da ripristinare segnalati inizialmente dalla Commissione europea oggi sono 234 siti, di cui 148 hanno interventi in corso, in 77 ci sono interventi programmati dagli enti locali e nove sono sottoposti a sequestro”.

Per quanto riguarda i siti censiti in Campania, “oggi abbiamo 47 discariche, tutte ex discariche precedenti alla normativa del 1997 – ha ricordato Clini – di cui 44 sono oggetto di interventi di bonifica o ripristino, in due il procedimento di bonifica è programmato e non in corso, e una è sotto sequestro dell’Autorità giudiziaria”.

Affrontata in audizione anche la gestione della spazzatura nella capitale. ”Sto cercando di capire – ha detto – perche’ a Colleferro, vicino la Capitale, vengono conferiti i rifiuti di altre Regioni e non quelli di Roma. E’ paradossale che questi ultimi vadano all’estero. La situazione presenta aspetti non chiari”. E poi ha aggiunto: ”stiamo lavorando in queste ore per capire come fare. La Regione e’ in amministrazione ordinaria ed e’ un interlocutore problematico”.

“E’ possibile – ha proseguito- che ci sia un provvedimento del governo” perché “nessuno potrebbe accettare immagine che la capitale non sia in grado di gestire i rifiuti”. “Credo che l’Italia non possa permettersi di avere a Roma i rifiuti per strada – ha concluso il ministro – Credo proprio non si possa fare. Se ci sono ragioni che portano Roma all’emergenza, noi cercheremo di evitarlo in tutti i modi”, rispettando le norme Ue. ansa

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