L’Italia darà 31 miliardi di $ al Fondo Monetario Internazionale

19 giu – G20 Se l’impegno sulla crescita e’ ancora vago in termini generali, e’ invece piu’ concreto, e dotato di numeri, quello a rafforzare il capitale del Fondo monetario internazionale per dotare l’economia di un ”firewall”, una barriera, contro le crisi del debito.

Gli impegni finanziari – ha detto il direttore generale del Fondo Christine Lagarde – a sostenere l’aumento di risorse dell’Fmi sono arrivati a quota 456 miliardi di dollari, oltre i 430 miliardi previsti. Possono essere usati, ha continuato Lagarde, come ”seconda linea di difesa” per risolvere e prevenire crisi finanziarie”.

L’aumento ”raddoppia quasi la capacita’ di erogazione prestiti del Fmi”. L’Italia partecipera’ con 31 miliardi, mentre dall’Eurozona sono quasi 200. E ad alimentare il firewall contribuiscono anche i Brics, le economie emergenti Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, con 75 miliardi. La Cina contribuira’ con 43 miliardi di dollari all’aumento delle risorse del Fmi, l’India versera’ 10 miliardi, stessa cifra annunciata dalla Russia. Il G20 si e’ impegnato a riformare i diritti di voto del Fondo Monetario Internazionale ”in pieno” entro ottobre, si legge nella bozza del comunicato finale. La riforma ”e’ cruciale” per un Fmi piu’ forte, rilevante ed efficace e riflette l’ascesa delle economie emergenti.

[learn_more caption=”Che cosa è il FMI >>”]

Inizialmente il F.M.I. avrebbe dovuto regolare la convivenza economica e favorire i paesi in via di sviluppo. Oggi si occupa per lo più di concedere prestiti agli Stati membri in caso di squilibrio della bilancia dei pagamenti.

Il FMI si occupa anche della ristrutturazione del debito estero dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo imponendo di solito a questi Paesi dei “piani di aggiustamento strutturale” (ovvero ricatti) come condizioni per ottenere prestiti o condizioni più favorevoli per il rimborso del debito che costituiscono l’aspetto più controverso della sua attività.

Da piu’ parti il Fondo Monetario Internazionale è  accusato di essere un’istituzione manovrata dai poteri economici e politici del cosiddetto Nord del mondo e di peggiorare le condizioni dei paesi poveri anziché adoperarsi per l’interesse generale.

La valuta del FMI (Fondo Monetario Internazionale) sono i DSP,  il cui valore è ricavato da un paniere di valute nazionali, rispetto alle quali si calcola una sorta di “comune denominatore”: il risultato è il valore dei DSP. Scopo  dei DSP è rimpiazzare l’oro nelle transazioni internazionali: per questo i Diritti Speciali di Prelievo sono definiti anche paper gold.

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A Los Cabos non sono mancate spunti polemici tra Stati Uniti e Europa mentre e’ saltato il previsto incontro tra il presidente Barak Obama e i leader europei. ”Il presidente potrebbe avere l’opportunita’, per ulteriori incontri con i leader Ue, a margine del summit del G20 nella seconda giornata dei lavori”, hanno fatto sapere dalla Casa Bianca.

Obama avrebbe dovuto incontrare i leader europei Merkel, Monti e Hollande con il presidente della Commissione Ue Barroso e del Consiglio europeo Van Rompuy. La riunione sarebbe saltata per il protrarsi della cena dei lavori del vertice, cui hanno partecipato tutti i capi di Stato e di governo (escluse le organizzazioni internazionali): spiegazione, questa, confermata da fonti della Casa Bianca.

Secondo fonti tedesche, invece, e’ stata il cancelliere tedesco Angela Merkel a chiedere il rinvio dell’incontro perche’ avrebbe ritenuto gia’ esauriente lo scambio di vedute avuto col presidente Usa (l’incontro, durato 45 minuti, si e’ tenuto prima della cena del G20). Non c’e’ stata pero’ alcuna conferma ufficiale.

L’inquilino della Casa Bianca non ha risparmiato frecciate al vecchio continente. ”E’ l’ora di agire per assicurare che tutti facciano cio’ che e’ necessario per stabilizzare il sistema finanziario, assicurare la crescita, recuperare la fiducia dei mercati ed evitare il protezionismo”.

Non si e’ fatta attendere la risposta europea. ”Questa crisi e’ stata originata in Nord America – ha detto non senza toni polemici il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso – e molti dei nostri istituti finanziari sono stati contaminati a causa delle non ortodosse pratiche delle strutture finanziare Usa. Non siamo venuti qui al G20 a prendere lezioni da nessuno”. ”Nessuno pensa che l’Ue sia la fonte del problema”, ha spiegato Monti ricordando gli squilibri finanziari di cui proprio gli Usa sono ”protagonisti”. agi

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