Tunisia: oppositore di Ennahdha pestato brutalmente e ucciso

TUNISI, 19 OTT – La tensione politica che da mesi attraversa la Tunisia ha avuto ieri un primo tragico risultato: a Tataouine, una città del sud particolarmente toccata dalla crisi economica, il coordinatore regionale di Nidaa Tounis, partito appena costituito e nemico dichiarato di Ennahdha, è morto per effetto di un pestaggio, che i suoi colleghi non hanno esitato a definire un “assassinio politico”, da parte di esponenti del partito confessionale al potere.

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Lotfi Naguedh è morto poco dopo esser stato ricoverato nell’ospedale cittadino e, al di là delle parole del portavoce del Ministero dell’Interno, che ha parlato di una morte da infarto, le fotografie che ritraggono il cadavere parlano chiaro. Secondo fonti dell’ospedale di Tataouine citate dal sito Tunisie Numerique, Lotfi Naguedh è deceduto invece per una emorragia interna.

Comunque quale che sia stata la causa clinica del decesso, Nagued é stato picchiato in modo selvaggio: il suo viso, nelle immagini, appare gonfio, con zigomi e arcate sopracciliari chiaramente segnate, una ferita alla fronte, epistassi da entrambe le narici, E, sul collo, inquietanti segni di compressione.

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L’aggressione è avvenuto ieri mattina, quando a Tataouine si é svolta una delle tante manifestazioni che Ennahdha sta organizzando nel Paese a sostegno dell’azione del governo (che il partito guida in posizione egemonica) e per l’epurazione, dallo Stato, delle scorie del vecchio regime.

Una manifestazione che, secondo il portavoce del Ministero dell’Interno, Khaled Tarrouch, è stata animata da elementi della società civile, ma, hanno detto testimoni, dove la maggior parte dei partecipanti erano attivisti di Ennadha, spalleggiati, e questa è una novità, da sostenitori di Ettakatol e Congresso per la Repubblica, gli altri due partiti della ‘troika’ di governo.

Quando il corteo è arrivato davanti alla sede dell’Unione regionale degli agricoltori e dei pescatori, di cui Naguedh era segretario, c’è stato dapprima uno scambio di insulti, poi degenerati in scontri fisici, in cui sono state usate anche delle bottiglie incendiarie.

La polizia, seguendo un copione ormai collaudato, non s’è frapposta prima tra le due fazioni, ma, dicono alcuni testimoni, lo ha fatto solo quando la situazione era degenerata e dopo che Lotfi Naguedh era stato picchiato in modo selvaggio quando aveva tentato di allontanarsi. Portato a braccia sino ad una vettura e poi trasferito in ospedale, il dirigente di Nidaa Tounis è deceduto poco dopo. Gli scontri hanno provocato una decina di feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche.

(di Diego Minuti) (ANSAmed)

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