Federconsumatori: no aggravi su bollette, ma a carico di produttori delle rinnovabili

30 lug – ”Chiediamo che le compensazioni previste per gli impianti siano a carico dei produttori e che non venga aumentata ulteriormente la voce ‘servizi di rete’ nella bolletta elettrica. La nostra associazione si rivolgera’ al Parlamento ed al Governo, al fine di evitare l’ennesimo rincaro, questa volta davvero insostenibile’‘.

Lo comunica, in una nota, la Federconsumatori all’Autorita’ competente, in riferimento agli impianti di produzione da fonti di energia rinnovabile non programmabili che possono costituire un grande rischio per la sicurezza della fornitura del sistema elettrico, soprattutto in un momento in cui la produzione e’ all’apice (prevalenza delle ore di sole nella giornata e della produzione fotovoltaica) e la domanda e’ in forte calo (calo dovuto oltre che al periodo estivo anche alla crisi economica).

Si e’ chiusa il 25 luglio la consultazione per definire la procedura di distacco degli impianti fotovoltaici. Dal 1* agosto Terna potra’ ordinare i possibili distacchi di impianti eolici e fotovoltaici di potenza pari o superiore a 100 Kw connessi in media tensione.

Un grosso colpo per le imprese di produzione che chiedono ”di compensare le gravi perdite economiche a cui andranno incontro con queste chiusure ‘inaspettate‘. Il timore, piu’ che fondato, e’ che i costi relativi alla perequazione prevista per gli impianti, vengano, come spesso accade, caricati sulle spalle dei consumatori”. agi

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2 thoughts on “Federconsumatori: no aggravi su bollette, ma a carico di produttori delle rinnovabili

  1. Il 60% dei cosiddetti aiuti alle rinnovabili vanno direttamente ai petrolieri perche’ brucino una specie di catrame-porcheria residui della lavorazione dei petroli che proprio rinnovabile non e’ salvo che per questa bella legge italiana sulle energie rinnovabili.

  2. vuoi vedere che invece di finanziare le famiglie che cercano di rendersi autonome energeticamente,abbiamo finanziato i petrolieri che reinvestono parte dei loro capitali per continuare a produrre loro l’energia da vendere? Oppure , ancora peggio , abbiamo nutrito i soliti farabutti che fanno impianti fasulli per lucrare i contributi statali?
    Cosa successa ad esempio con la “metanizzazione” dell’epoca Craxi , quando , che gli impianti funzionassero o meno, non gliene fregava niente a nessuno , tanto la loro funzione era “essere visti” dalla commissione che doveva dare l’OK ai contributi statali?

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