La voce di uno di quei “quattro gatti liberali” rimasti in Italia

ROMA, 29 Sett – “L’Italia è in piena depressione. Il declino culturale, politico, sociale, economico, viene da lontano, anche se nessuno ne parlava. Ma la dissennata politica fiscale del governo tecnico — l’opposto di ciò che si doveva fare — ha dato il colpo di grazia al Paese già in declino. Mi chiedo come possa esserci crescita in tali condizioni. Rimane un atto di fede , una forma di simpatia personale nei confronti del professor Monti. Che fa del suo meglio. Ma che è quello che è: un galantuomo e un (modesto) praticante della politica, inadeguato a cambiare le cose. Così, per non cambiare lo Stato si è cambiato (in peggio) il popolo”.

IL PIÙ LIBERALE TRA I GIORNALISTI ITALIANI, PIERO OSTELLINO , HA COSÌ SCRITTO SUL “CORSERA” DI OGGI.
OGNUNO DI NOI DOVREBBE CONDIVIDERE IL PENSIERO DI UN UOMO CHE MAI HA RINUNCIATO ALLA BATTAGLIA LIBERALE.
BASTA ANDARE A RILEGGERE “LO STATO CANAGLIA”, DA LUI SCRITTO NEL 2009.
MENO MALE CHE, PUR DISSENTENDO DALLA LINEA POLITICA DEL CORRIERE DELLA SERA, GLI È ANCORA CONSENTITO DI SCRIVERE SUL PIÙ IMPORTANTE QUOTIDIANO ITALIANO. FINALMENTE, UN ATTEGGIAMENTO LIBERALE DEL DIRETTORE DE BORTOLI VERSO UNO DEI ”QUATTRO GATTI LIBERALI” : COME OSTELLINO AMA DEFINIRSI.

guglielmo donnini

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