OCSE, Ministro Terzi: obiettivo è ”costruire una casa comune euro-mediterranea”

28 MAG – Dopo le rivolte arabe ”avvertiamo l’esigenza di rafforzare le relazioni tra le due sponde del Mediterraneo sulla base di rapporti autentici, paritari e di lunga durata”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi aprendo una conferenza alla Farnesina sul ruolo dell’Osce nel Mediterraneo, promossa da Ipalmo e Iai.

L’Osce, ha spiegato Terzi, ”può contribuire a mettere in pratica questo approccio di lunga durata” con la sua expertise nello ”sviluppo del capitale umano, sostegno al ciclo elettorale, controllo democratico delle forze armate e di polizia, attività di capacity building nel settore giudiziario, a tutela delle minoranze religiose, coinvolgimento della società civile nelle scelte politiche” e sulla tratta di esseri umani, il cui tema sarà al centro di una conferenza in autunno a Roma, ha annunciato Terzi.

L’obiettivo è ”costruire una casa comune euro-mediterranea, ma per questo progetto ”occorre coinvolgere di più i Paesi partner e l’Osce deve ”approfondire le relazioni con le organizzazioni regionali, quali la Lega Araba e il Consiglio di Cooperazione del Golfo”. Inoltre, ”si sta valutando di costituire con l’Osce un centro collegato ai nostri think tank per diffondere i valori dell’organizzazione e favorire le energie positive della società civile, del mondo accademico e dei giovani verso nuove iniziative”.

L’Italia ”non intende sottrarsi a questa sfida”, ha aggiunto il ministro, ricordando che i nuovi governi nordafricani ”hanno chiesto di formalizzare su nuove basi il partenariato strategico con l’Italia, come avvenuto con Libia e Tunisia”. E anche in Egitto ”abbiamo ottimi rapporti con le nuove forze politiche e la società civile” e l’Italia ”rispetterà le sue scelte democratiche, espresse con un elevato livello di partecipazione al primo turno delle elezioni presidenziali”.

Chekib Nouira, presidente di un think-tank di imprenditori arabi,  ha sottolineato che è la disoccupazione il terreno piu’ fertile per le violenze del nuovo estremismo salafita. 

Tra Nord e su del Mediterraneo servono decine di milioni di posti di lavoro – ha detto il rappresentante del Marocco parlando ad un’uditorio di diplomatici e analisti dell’area – e solo i costi per le infrastrutture necessarie a far fronte all’enorme fenomeno dell’urbanizzione verso le citta’ costiere ammontano a 200 milioni di euro. ansamed

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