Grecia: aziende riducono stipendi del 20%, colpiti 15.000 lavoratori

ATENE – In Grecia, in seguito alla crisi economica e alle rigide misure di austerity adottate dal governo per tentare di fronteggiarla, il mercato del lavoro sta subendo un enorme cambiamento dopo la riduzione del salario minimo e dal 14 febbraio scorso molte aziende hanno cominciato ad apportare tagli sino al 20% agli stipendi dei loro dipendenti ai quali applicano contratti individuali. E’ quanto emerge dagli ultimi dati raccolti dagli ispettori del Ministero del Lavoro e riferiti oggi dalla stampa ateniese.

Le cifre mostrano che in 45 imprese che impiegano più di 50 lavoratori sono stati applicati nuovi contratti con una diminuzione media del salario pari al 20,094%. Nel giro di un mese dall’entrata in vigore della legge che prevede una riduzione del 22% del salario minimo, come concordato dal governo con i creditori internazionali, sono stati firmati non meno di 45 nuovi contratti aziendali ad Atene e Salonicco mentre nei precedenti quattro mesi – da ottobre a febbraio – erano stati registrati solo 65 nuovi contratti in tutta la Grecia.

Dal 14 febbraio, 3.231 piccole imprese che danno lavoro a meno di cinque persone hanno presentato i dettagli dei contratti individuali dei propri dipendenti da quali si evince una riduzione media del salario del 20,63%. Tali riduzioni riguardano circa 15.000 lavoratori. Nel frattempo, il ministero del Lavoro sta per presentare in Parlamento una nuova normativa che premierà quelle aziende che versino regolarmente i contributi previdenziali dei lavoratori: dai primi di ottobre le imprese virtuose pagheranno il 5% in meno sulla parte di contribuiti da loro dovuta. (ANSAmed).

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