MAMMA TI PREGO PORTAMI VIA!!! Comunicato dell’avv. LIPERA: “Giornalisti dateci una mano, Cazzo!”

Giornalisti dateci una mano, Cazzo!”

Tre mesi sono lunghi da passare, diceva tempo fa Rosanna Fratello, e tuttavia sono inesorabilmente trascorsi, tant’è che la bambina tolta alla mamma il 14 dicembre 2011, per decisione del Tribunale per i Minorenni di Roma (presieduto da Melita Cavallo), chiede ancora e insistentemente alla sua mamma “cosa ha detto il giudice … quando esco da qui?”.

Sì proprio come una reclusa; sol che i detenuti vengono incarcerati nell’interesse della collettività, perché (in teoria e salvo il caso di innocenti) ci sono esigenze cautelari, sono un pericolo per la società e poi devono essere puniti e rieducati, mentre nel caso della bambina di sette anni essa verrebbe reclusa nel suo interesse.

Minchia! Vai  e spiegalo a una bambina di sette anni – che fino al 14 dicembre scorso viveva a casa sua, trattata come una vera regina, con la sua mamma, coi suoi giocattoli, che aveva i suoi nonni, le sue zie, le sue compagnette, la sua bella scuola, le sue maestre ecc .. e ora di suo non ha più niente nemmeno la sua vita – che si trova reclusa nel suo interesse. Ti dirà subito che sei matto!

Cazzo assuma il comando!” gli disse quello a Schettino, ma noi avvocati non possiamo dirlo ai Giudici “Cazzo restituisca la mamma alla bambina”.

I Giudici non sono come Schettino che ha sbagliato, i giudici non falliscono mai, perché interpretano la Legge (vedrete che anche Schettino la prossima volta che nasce farà il Magistrato anziché il Capitano di lungo corso).

Quindi non possiamo gridare al Giudice “Cazzo ha errato ora cerchi di limitare i danni”, non solo perché non diventeremmo famosi come quel comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, ma perché faremmo “oltraggio alla Corte”; noi i Giudici li dobbiamo implorare e pregare anche quando non vi è chi non veda che  stanno perpetuando in un grave abbaglio; le navi da crociera non devono più fare l’inchino, dopo il naufragio del Giglio, invece noi avvocati sì e guai se non lo facciamo.

Allora ci rivolgiamo ai nostri pari, cioè a quelle persone come noi, comuni mortali, che sono cittadini normali e non hanno vinto alcun concorso statale per Padre Eterno:

Giornalisti dateci una mano, Cazzo!”

In una settimana 6046 visualizzazioni su YouTube (in questo preciso istante) non sono poca roba, così come le migliaia di persone che continuano giornalmente a scrivere su face book, come quell’ anonima che due giorni fa – nel link http://www.youtube.com/watch?v=ty1PdWOKo5E – ha così commentato: “io lo condivido su fb … faccio parte di un forum di mamme single e tutte lo abbiamo ascoltato questo video … credo di poter dire a nome di tutte che siamo disponibili a fare qualsiasi attività di divulgazione o di aiuto per aiutare questo angioletto e la sua mamma “.

Allego quindi l’ultima istanza – rivolta ai nuovi giudici Angela Rivellese e Cristina Capranica (la presidente Melita Cavallo è fuori perché è stata denunciata due volte dalla signora PUMA) per la liberazione della bambina, il cui nome è cancellato, che abbiamo presentato quali difensori di PUMA Federica, mamma della creatura di 7 anni.

A corredarla non ci sono le grida degli Ultras o dei No Tav, ma un ulteriore seria e autorevole certificazione (che è meglio delle fantasticherie delle assistenti sociali municipali) di un Dirigente Medico psichiatra, dott. Andrea Mazzeo, il quale, con scienza e coscienza avendone i titoli professionali e di lunga carriera,  dopo logiche argomentazioni, così conclude e afferma:

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2 thoughts on “MAMMA TI PREGO PORTAMI VIA!!! Comunicato dell’avv. LIPERA: “Giornalisti dateci una mano, Cazzo!”

  1. Il giudice giudica in base alle carte che gli passano. A volte gli assitenti sociali, per eccesso di zelo, combinano questi pasticci. Mi correggo: spesso. Ho assistito ad analoghe siatuazioni tante e svariate volte. Assistenti sociali che spesso ignorano le piú elementari nozioni di psicologia e pedagogia, pontificano scrivono, e riferiscono al giudice. A volte danno troppo ascolto a lettere anonime e pettegolezzi e si fanno una idea a proposito. Il magistrato non puó far altro che giudicare in base alle informazioni che ha.

    1. E’ sotto gli occhi di tutti il tipo di preparazione universitaria che hanno le assistenti sociali: vaga, superficiale, semplicistica. Alcune non hanno nemmeno quella, godono di un posto di lavoro non per merito, professionalità e capacità ma grazie ad un politico o altri motivi. Hanno manie di protagonismo e quando redigono una relazione la compilano con davanti 5 manuali di psicologia spicciola e scopiazzano frasi pari pari tanto per riempire i fogli. Se trovano una nuova malattia, anche presunta tipo la PAS la ficcano ovunque così qualcuno potrà dire che sono pure aggiornate. Tanto, nel caso in cui cagionassero danni ci sarà sempre un giudice pronto a coprirle, se non altro per salvare se stesso per averle prese in considerazione! La magistratura è mafia!

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