Le bugie sul clima fra biechi interessi economici e una visione anti-umana

Riceviamo dall’On. Alessandro Pagano e pubblichiamo

ROMA, 12 febbr – ROMA – Come state notando affacciandovi alle vostre finestre, bufere siberiane stanno flagellando l’Italia. Le vittime si contano a decine e le città sono in difficoltà. Coloro i quali dichiaravano che la Terra era in pieno surriscaldamento non riescono più a sostenere le loro tesi per palese assenza di fondamento.
Dicevano che la temperatura della terra era in crescita e che la colpa era dell’uomo, invece l’osservazione del reale dice l’esatto contrario.
Dicevano che l’effetto serra avrebbe ridotto il pianeta in un deserto. Ma il grande freddo delle ultime settimane sta smentendo la tesi del “global warming” (il riscaldamento globale) e così la comunità scientifica catastrofista è stata messa spalle al muro.

Vediamo le statistiche. L’Università di East Anglia, dopo avere raccolto dati provenienti da oltre 30.000 (ripeto: trentamila) stazioni meteorologiche di tutto il mondo, è giunta alla conclusione che le temperature sono invariate da 15 anni. Altro che riscaldamento! Se ciò non fosse sufficiente si sappia che 16 fra i più famosi scienziati del mondo, tra cui spicca il nostro Prof. Antonino Zichichi, Presidente dell’Associazione Mondiale Scienziati, si sono premurati a scrivere al Wall Street Journal (e non a “L’Eco della Valle”) per dissociarsi dai loro colleghi catastrofisti e precisare che le tesi sul riscaldamento non sono suffragate da nessuna base scientifica.

La battaglia culturale a favore della verità però non è facile, nel senso che gli scienziati favorevoli al Global Warming sono talmente potenti che coloro che la pensano diversamente vengono “segati”. E’ accaduto a Ivar Giaever, Premio Nobel per la fisica, che è dovuto letteralmente scappare dalla Società Americana di Fisica (APS) perché le sue tesi, basate sull’osservazione dei fatti e non sugli interessi retrostanti, erano fuori dal coro.

Quali sono questi interessi restrostanti ? La risposta è ovvia: “Sull’allarme clima si basa il Protocollo di Kyoto e tutta la regolamentazione che ha trasformato le emissioni di Co2 in un diritto limitato e quotato in borsa, protetto da swap e derivati” (Alessandra Nucci, Italia Oggi, 2 febbraio 2012).

Come si vede, sul presunto e mai dimostrato riscaldamento del pianeta girano centinaia di miliardi di dollari.
La cosa funziona su per giù così: alcuni scienziati catastrofisti sostengono che il pianeta si sta riscaldando; il mondo delle istituzioni sulla scorta dell’emotività dell’opinione pubblica sovvenziona lautamente i loro centri di ricerca, oltre ad imporre leggi e regolamenti che rendono sempre più complicata la vita del mondo produttivo. Le sovvenzioni pubbliche finiscono in opere (spesso inutili) a salvaguardia dell’ambiente che hanno costi stratosferici e sono gestiti da imprenditori fedeli alle cause della “deep ecology”; gli scienziati ottengono pubblicazioni, poltrone e lauti compensi.

Solo negli USA sono centinaia, ci dice sempre la brava Alessandra Nucci, le organizzazioni ambientaliste che si rifanno a queste tesi e che denunciano redditi esentasse nell’ordine di centinaia di milioni di dollari.
Ma oltre alle speculazioni economiche c’è una visione contro l’uomo.

I sostenitori di queste tesi vogliono che i naturali bisogni dell’individuo vengano subordinati alle imposizioni degli pseudo ambientalisti.

L’uomo per costoro è una vera e propria iattura e per chi non crede vada a leggere le loro tesi esposte in maniera chiarissima nel documento “la Carta della Terra”, in cui il catastrofismo generato dall’essere umano la fa da padrone.

E così la visione antropologica si è pian piano dissolta a favore di una visione artefatta in cui la persona non serve a nulla, anzi è un problema.
…Se non è questa una nuova ideologia, ditemi voi cos’è ?

On. Alessandro Pagano – Camera dei Deputati

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