Coldiretti: agriturismi nelle terre confiscate alla malavita

29 gen. – Coldiretti commenta con favore l’approvazione del decreto semplificazioni che contiene anche “positive misure per ridurre la burocrazia cui sono soggette le imprese agricole e per alleggerire gli adempimenti amministrativi necessari per l’avvio dell’attivita’ di vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli in forma itinerante”.

E’ importante, si legge in una nota “che i tanti terreni agricoli confiscati alla malavita possano diventare agriturismi condotti da cooperative di giovani che sempre piu’ numerosi sono alla guida di tipo di attivita‘”. Nel decreto, prosegue Coldiretti, si prevede che “i beni immobili sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata individuati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata, che hanno caratteristiche tali da consentirne un uso agevole per scopi turistici possono essere dati in concessione a cooperative di giovani di eta’ non superiore a 35 anni”.

Secondo uno studio di Coldiretti sono 2.287 i terreni agricoli, con fabbricati rurali ed edificabili, sequestrati alla mafia che rappresentano quasi un quarto dei beni immobili confiscati alla criminalita’ organizzata sulla base dei dati contenuti nella relazione del Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali. “D’altra parte l’agriturismo continua a rappresentare una attivita’ imprenditoriale in continua crescita con le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo che secondo l’Istat, sfiorano le 20 mila unita’ (19.973) nel gennaio 2011, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente, ma praticamente raddoppiate negli ultimi dieci anni.

Il costo dell’azienda agricola rappresenta il maggiore vincolo all’apertura dell’attivita’ soprattutto per i giovani e per questo e’ stata prevista la misura nel decreto legge del Governo”. agi

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