Tre anni con Obama

Barack Obama

di Giorgio Stecconi

Tre anni fa l’America ha deciso nella tradizione dell’alternanza di affidare la guida del paese al partito democratico.

Il partito democratico, con delle combattute primarie, ha deciso di affidare la candidatura ad un senatore dell’Illinois di nome Barack Obama. Nel mio piccolo, e pensando al nostro paese, i brividi mi sono corsi lungo la schiena, era troppo recente nella mia memoria il discorso del presidente del consiglio italiano a Capitol Hill ed era troppo recente il ricordo di quel senatore di colore che, mentre tutto il congresso degli stati uniti era in piedi ad applaudire un amico degli USA, restava seduto e con le braccia conserte. Quella persona era Obama.

Quale può essere la sua considerazione nei nostri confronti? Cosa pensa del nostro paese e del governo che ci siamo scelti? Sicuramente cose non belle. Infatti la freddezza nei confronti dell’Italia e dell’Europa (Francia a parte… e forse solo per l’amicizia tra le due first lady) è stata totale. Obama si è rinchiuso nella fortezza america come Wilson dopo la prioma guerra mondiale, nella sua mentalità antimilitarista disprezza le forze armate, ricordo bene uno dei primi discorsi di Michelle Obama da first Lady, ad un certo punto disse: “non si serve il proprio paese solamente nell’esercito, esistono molte altre maniere”, e di fatto sta riducendo le potenzialità belliche delgi stati uniti, unico fattore che ha imposto per molti anni al mondo una “PAX AMERICANA” che oggi a causa della debolezza del presidente forse sarà messa in gioco.

In tre anni del suo mandato da presidente Obama ha assistito:

  1. al quasi raggiungimento di capacità nucleari belliche da parte dell’IRAN,
  2. al raggiungimento ci capacità missilistiche balistiche oltre i 2500 km da parte dello stesso IRAN
  3. lo stop della fornitura alla repubblica islamica del sistema S300 si deve solo ad un accordo tra Russia e Israele
  4. l’uscita “de facto” della turchia dalla NATO
  5. l’indebolimento di tutta la fazione sunnita dell’islam moderato a favore del radicalismo e spesso del radicalismo sciita
  6. alla sperimentazione di due atomiche ( uno un test fallito ) da parte della corea del nord
  7. al siluramento ed affondamento di una nave della corea del sud da parte di un sommergibile della corea del nord
  8. al bombardamento di un villaggio della corea del sud da parte della solita corea del nord.
  9. ha sempre aderito a negoziati volti unicamente a prendere tempo e amiglirare gli apparati militari degli stati avversari.
  10. ad un disastro ambientale nel golfo del messico che se fosse capitato con Bush presidente avrebbe portato milioni di ambientalisti in massa sotto la casa bianca a manifestare (in questo caso invece neanche un cartello del WWF)

Sul fronte interno la carenza di capacità di comando e di decisione ha contribuito ad una politica economica senza idee innovative ad una spesa corrente aumentata, ad un mancato intervento in forza del XIV emendamento della costituzione americana per superare le divisioni del congresso in tema di deficit.

Sarebbe stata la stessa cosa con un presidente diverso? Come avrebbe agito G.W. Bush al siluramento di una nave sud Coreana? La mia idea è che non ci sarebbe stato nessu siluramento da parte della corea del nord perchè avrebbero avuto la certezza di una rappresaglia. Tutte quelle schermaglie hanno testato il carattere e la fermezza del presidente americano, forse in vista di qualcosa di più grande da giocare prima della fine del suo mandato su uno scacchiere più ampio, anche economico.

In molti sognano la fine dell’egemonia americana, della prevalenza dell’occidente e del nostro modo di immaginare il progresso della società, in troppi sperano nella riduzione della libertà degli individui e preferiscono sistemi dove lo stato è una religione, o la religione è lo stato.

Spero che l’anno prossimo l’America volti pagina un’altra volta, spero nel mio piccolo di vedere un nuovo presidente che non immagini l’america come una fortezza, ma che veda il mondo nel suo complesso, che abbia gli ideali della nostra società occidentale che parte dalle tradizioni greche, romane, ebraiche, cristiane e del rinascimento europeo e che arriva fino alla nascita dell’america, ricordando gli islamici come fratelli su questo pianeta, ma che combatta ogni nemico che si profili all’orizzonte con fermezza e con tutto il potenziale di cui disponiamo non un presidente la cui cultura è di fatto quella asiatica, come nel caso di Obama. Ricordate, che l’inquilino della casa bianca vede probabilmente la nostra repubblica e l’europa in generale, come un’entità mafiosa, non degna di essere ascoltata ma soprattutto non degna di rispetto e quindi in caso di pericolo non ci difenderà, e credetemi i pericoli, finanziari, terroristici, e militari ci sono eccome.

p.s. per quanto riguarda la cattura ed uccisione di Osama Bin Laden è stato più un insuccesso che un successo. Il Pakistan si è offeso a morte, un nemico inoffensivo è stato eliminato, e la Cina ha in mano i pezzi di un elicottero Stealth che ufficialmente… non esiste, forse era meglio lasciarlo dov’era.

Giorgio Stecconi

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